“Zero tasse per chi ha figli“, è questo il piano Giorgetti, ministro dell’Economia, per tutelare la natalità e contrastare, invece, la denatalità riscontrata nell’ultimo anno. Viene definita proposta shock poiché introdurrebbe quella che è una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico, per tutte le famiglie senza alcun limite di reddito, il tutto fino alla fine del percorso di studio. Questa proposta andrebbe anche a sommarsi a quella dell’assegno unico universale, con la sola differenza di favorire i nuclei familiari più numerosi.
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Le parole di Giorgetti: «Presentare entro l’anno un bonus famiglie modello 110% pensato per i genitori con figli: i nuclei famigliari composti da due figli non pagheranno le tasse […] una proposta politica per il futuro che parta da quella che è la nostra crisi più profonda»
Piano Giorgetti: incentivare la natalità
Qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni, in occasione dell’approvazione del Def, aveva comunicato la necessità di supportare la natalità entrata in calo secondo le ultime stime. Come sappiamo, esistono già sussidi per sostenere economicamente le famiglie (assegno unico e universale, bonus asilo nido, bonus bollette, bonus alimentare, esenzioni ticket, 18app e tanti altri), ma questa proposta mira proprio ad investire direttamente sulla natalità e gode dell’appoggio della maggior parte degli esponenti del partito:
«Ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico è un segnale di buon senso per contrastare il fenomeno della denatalità. Una proposta che la Lega, da sempre sensibile alla questione demografica, sostiene convintamente per garantire la tenuta sociale ed economica del Paese. Per noi, la questione demografica è prioritaria. Bene, dunque, il taglio consistente alle imposte sul reddito per sostenere i nuclei familiari e invertire la rotta dell’inverno demografico»
Ad insistere sull’argomento è anche Giancarlo Bitonci, il quale afferma che «quella del ministro Giorgetti è un’operazione verità che indica il percorso di come si può affrontare il tema del calo delle nascite» continuando a sostenere che «per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico». Il sottosegretario leghista alle Imprese ha, per giunta, accennato alla possibilità di «introdurre una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico (ora è di 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei, senza limiti di reddito» integrando il tutto con l’assegno unico.
L’ipotetico impatto sulle famiglie
Secondo il piano Giorgetti, quindi, la detrazione prevista sarebbe di 10.000 mila euro l’anno per ogni figlio a carico (a partire dal secondo figlio, come viene specificato). A questa detrazione va aggiunto il sostegno diretto mensile dato dall’assegno unico universale, il che significa ottenere una doppia incentivazione e un forte contrasto alla denatalità. Ma realmente si andrebbe a risparmiare una cifra simile?
Ponendo il caso che Giorgetti e Bitonci si riferiscano a quella che potrebbe essere una detrazione fiscale annuale su un tetto d’imposta di 10.000 euro e supponendo un’attuazione dell’aliquota classica per le spese per i figli a carico del 19%, il risparmio netto per una famiglia con più di un figlio arriverebbe alla cifra di 1.900 euro l’anno. Il che significherebbero circa 158 euro in più al mese che, aggiunti ai soldi versati dall’Inps attraverso l’assegno unico universale (dai 50 ai 175 euro), potrebbero arrivare alle cifre di 208 e 333 euro al mese.
La risposta di Bitonci sul tema della copertura finanziaria
Secondo quanto certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, le risorse al momento non sono sufficienti per sostenere una proposta simile. La stessa Lilia Cavallari, presidentessa dell’Ufficio parlamentare di bilancio, afferma che «nell’insieme sembrerebbero necessarie cospicue risorse di copertura che appaiono difficili da reperire», citando i rinnovi contrattuali, le pensioni, la spesa sanitaria e dubbi anche sul cuneo.
Quindi prendendo in considerazione il tema della copertura finanziaria, la domanda è: dove si trovano i soldi?
«Nella legge delega per la riforma del fisco è previsto di mettere mano a sgravi, esenzioni, bonus, deduzioni e detrazioni, in totale sono circa 600 voci. Attraverso un riordino della tax expenditure si potrebbe trovare una buona parte delle coperture per finanziare una misura di contrasto al calo delle nascite. E poi potrebbero essere individuate risorse anche in altro modo».
Risponde così il sottosegretario, aggiungendo anche che è possibile che per la fine dell’anno la crescita del PIL e l’andamento delle entrate potrebbero rilevare delle stime favorevoli e che andrebbe fatto un riordino «sui tanti bonus microsettoriali accordati durante la pandemia, ormai terminata, e l’emergenza energetica, in parte superata», ribandendo che il tema della denatalità, presente in modo cruciale nell’agenda di governo, viene ripetuto in più istanze sia dalla Premier che dal Ministro dell’Economia.
La risposta di Maurizio Leo al piano Giorgetti
Con un po’ più di prudenza risponde, invece, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo su quella che è una delle priorità del governo:
«Le risorse dovranno essere individuate con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Il primo passo si è fatto con il Def, si sono trovati i 3 miliardi che vengono messi a servizio della riduzione del cuneo e altri 4,5 miliardi per il 2024 che sono destinati al fondo per la riduzione della pressione fiscale. Ora vedremo nella Nota di aggiornamento se riusciremo a trovare altre risorse da mettere al servizio soprattutto di interventi di riforma fiscale, tra cui anche la natalità».