Che cos’è il pocket money
Il pocket money è dunque un aiuto concreto agli immigrati che vivono nei centri di accoglienza e partecipano ai progetti quotidiani in queste strutture. Si tratta, in sostanza, di una sorta di diaria giornaliera o bonus pensato per aiutare nelle spese di tutti i giorni, ed è parte integrante di quei famosi 35 euro di costo standard per migrante, comprensivi di vitto, alloggio, gestione dell’accoglienza, progetti vari e stipendi del personale che lavora nei centri.
Quindi il pocket money non è altro che la “porzione” di questi 35 euro data direttamente al migrante, sotto forma di soldi contanti oppure carte prepagate ricaricabili (e spendibili ovunque). C’è anche da precisare che l’importo esatto di ogni pocket money non è sempre identico ma varia da caso a caso, in base ai seguenti fattori:
- Territori
- Progetti in atto
- Numero dei componenti del nucleo familiare
L’Aps e le spese dello stato per i migranti
L’altro punto cruciale da comprendere è questo. Il pocket money fa parte di un ventaglio molto più ampio di interventi statali a sostegno degli immigrati dei centri. Rientra cioè nella voce Aps, le spese dello Stato destinate all’Aiuto Pubblico per lo Sviluppo. Stando alla Legge di Bilancio 2023, fanno parte dell’Aps le seguenti spese:
- Pocket money
- Vitto e alloggio e altri articoli essenziali, ad esempio gli abiti
- Istruzione (per i minori) o formazione (corsi di lingua e altre attività ad hoc)
- Cure mediche di base e supporto psico-sociale a individui con bisogni specifici
- Assistenza per la richiesta di asilo, ovvero traduzioni, counseling legale e amministrativo
- Il trasporto, in caso di trasferimento del richiedente asilo o protezione da un paese di transito a un paese di accoglienza, a opera dell’Unhcr. Oppure in caso di rimpatrio volontario verso un paese in via di sviluppo entro i 12 mesi della richiesta di asilo
- Spese amministrative dirette, inclusi i costi del personale dei centri di accoglienza
- Costi aggiuntivi legati alle attività che hanno come scopo il salvataggio in mare dei migranti
Controversie sugli aiuti ai migranti
Nel complesso, l’intero Aiuto Pubblico per lo Sviluppo è aumentato notevolmente nel corso degli ultimi anni. Sia in termini assoluti, con una crescita del +19% dal 2021, che rispetto al reddito nazionale lordo, passando da uno 0,29% a un successivo 0,33%. A una prima occhiata, quindi, lo Stato sta spendendo più denaro per i migranti, nonostante i problemi economici in corso, l’inflazione imperante e tutte le difficoltà che conosciamo bene. Ma la verità è più complessa di così.
Innanzitutto, va sottolineato che lo Stato italiano è ben al di sotto dell’obiettivo fissato dall’Agenda 2030, secondo il quale bisognerebbe arrivare a destinare lo 0,70% del reddito nazionale lordo proprio all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. In secondo luogo, la crescita della Aps negli ultimi anni riguarda (quasi) esclusivamente la componente “gonfiata” dell’aiuto, ovvero le risorse che vengono spese all’interno dei confini del paese donatore (nel nostro caso l’Italia) e quindi non raggiungono di fatto i paesi beneficiari, per i quali invece è pensata la cooperazione internazionale. Se invece si considera solo la componente di aiuti non gonfiata, cioè genuina, si nota come l’aumento di questa voce negli ultimi anni sia stato parecchio contenuto (solo +1,8%).
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È una questione complessa, più di quel che sembra. Pocket money, Aps, aiuti gonfiati e aiuti genuini sono aumentati oppure calati, negli anni, in base all’impegno del Governo, ma anche in risposta al numero di sbarchi sulle coste italiane. Ma il punto cruciale non è tanto l’aumento o la diminuzione degli Aiuti Pubblici allo Sviluppo nel loro complesso. Gli Aps possono anche calare, va bene, però deve crescere al loro interno la componente “genuina” degli aiuti, cioè le risorse effettivamente usate per progetti di cooperazione e sviluppo nei paesi destinatari delle donazioni e dei crediti di aiuto.
Solo così si ridurranno sul lungo periodo gli sbarchi e le spese per l’aiuto ai migranti. Non tanto diminuendo o aumentando le spese nel loro complesso. Ma spendendo meglio.