Durante le feste è normale chiedersi quanto “margine di libertà” lasci davvero l’Assegno di Inclusione nelle spese quotidiane. Chi utilizza la Carta ADI sa che ci sono regole precise su cosa si può comprare, e cosa invece rientra tra le spese considerate non in linea con la finalità del sostegno. Ma nella pratica i dubbi restano: al supermercato, davanti allo scaffale delle bevande, non è sempre immediato capire se un prodotto rientra o meno tra quelli ammessi. Ecco quindi che cosa dice la normativa a proposito dell’acquisto di spumante e prodotti simili tramite i fondi dell’Assegno di Inclusione.
Assegno di Inclusione, cosa dice la normativa sull’acquisto di spumante e alcolici
Per quanto riguarda l’Assegno di Inclusione, la regola generale è che i soldi servono a coprire i bisogni essenziali del nucleo familiare (cibo, beni di prima necessità, bollette, alcuni servizi) e si può acquistare tutto quello che non è vietato in modo esplicito dal decreto del Ministero del Lavoro.
Oltre agli acquisti nei negozi fisici (supermercati, farmacie, abbigliamento, ecc.), è possibile pagare alcune utenze, ma restano fuori diversi beni considerati “non essenziali” o potenzialmente dannosi. Come ad esempio lo spumante per le feste o altre tipologie di alcolici.
Spumante e alcolici: perché sono vietati
Il decreto che disciplina l’uso della Carta ADI elenca chiaramente cosa non si può comprare:
- Prodotti alcolici di qualsiasi tipo (vino, birra, superalcolici, spumante, ecc.)
- Sigarette, anche elettroniche, e derivati del fumo
- Giochi con vincite in denaro, scommesse, lotterie, “gratta e vinci”
- Giochi pirotecnici
- Armi e munizioni
- Gioielli, pellicce, beni di lusso, servizi finanziari, assicurativi e di trasferimento di denaro
- Navi e imbarcazioni, anche in noleggio o leasing.
Lo spumante rientra nella categoria “prodotti alcolici”, quindi non può essere pagato direttamente con la Carta ADI alla cassa. Inoltre, l’uso della carta è bloccato presso gli esercizi che vendono prevalentemente beni vietati (per esempio enoteche o tabaccherie, se il codice di attività è in quelle categorie), proprio per impedire che ci sia un aggiramento della norma.
E se prelevo in contanti e poi compro lo spumante?
Con l’Assegno di Inclusione è possibile prelevare contanti fino a un certo limite mensile (in genere 100 euro, aumentati in base alla scala di equivalenza del nucleo, fino a un massimo intorno ai 230 euro). Una volta prelevato, il contante non è tracciato allo stesso modo degli acquisti con carta, ma questo non significa che il bonus sia “libero” da vincoli: la normativa prevede infatti che l’ADI sia destinato al sostegno dei bisogni essenziali del nucleo, e un uso sistematicamente improprio può essere oggetto di controlli e, nei casi più gravi, di contestazioni.
In pratica:
- Pagare lo spumante direttamente alla cassa con la Carta ADI è vietato e la transazione dovrebbe essere rifiutata dal POS.
- Prelevare contanti per comprare soprattutto alcolici non rispetta lo spirito della misura ed espone al rischio che, in caso di verifiche approfondite (per esempio incrociando scontrini, segnalazioni o altre indagini), l’uso dell’assegno venga considerato non conforme alla finalità di inclusione sociale.
Cosa si può comprare legalmente (anche a Capodanno)
Con l’Assegno di Inclusione si possono acquistare senza problemi:
- Alimentari e bevande non alcoliche (acqua, succhi, bibite, analcolici)
- Prodotti per la casa e per l’igiene
- Farmaci da banco e parafarmaci
- Abbigliamento e calzature di uso comune
- Libri scolastici, materiale didattico, piccoli elettrodomestici, ecc., purché non si tratti di beni di lusso.
Per festeggiare, quindi, nessun problema se si comprano panettone, bibite analcoliche o prodotti per il cenone con la Carta ADI. Ma lo spumante, come qualsiasi altra bevanda alcolica, va assolutamente tenuto fuori dagli acquisti effettuati con l’Assegno di Inclusione.