Prepensionamento poligrafici, come orientarsi? La circolare n.68/2024 ha messo in evidenza la possibilità di andare in pensione prima dell’età prevista per la vecchiaia per gli anni dal 2024 al 2027 grazie ai fondi stanziati nell’ultima Legge di Bilancio, pari a 10,4 milioni di euro per chi andrà in prepensionamento quest’anno. Come funziona e come seguire la procedura dell’Inps?
Come si fa ad avere il prepensionamento
Per poter andare prima in pensione è importante aver maturato almeno l’anzianità contributiva, pari a circa 35 anni di contributi. Il tempo preso in considerazione per i contributi è fino al 31 dicembre 2023. Possono accedere al prepensionamento poligrafici gli interessati che hanno lavorato nei settori:
- quotidiani;
- periodici;
- agenzie di stampa nazionali.
Le aziende dei lavoratori interessati ad accedere prima alla pensione devono aver presentato piani per superare crisi con le formule della ristrutturazione o della riorganizzazione dall’1° gennaio al 31 dicembre 2023. Le attività seguono il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 e presentano la domanda al Ministero del Lavoro per la Cassa Integrazione Straordinaria.
La possibilità di prepensionamento è definita dall’art.1, comma 500 della Legge 160/2019, ma i poligrafici che vogliono andare in pensione con l’anzianità contributiva devono verificare la presenza dello stato di crisi dell’azienda senza la cessazione dell’attività o il contratto di solidarietà.
Prepensionamento poligrafici, come muoversi
Prima di organizzarsi con la domanda di prepensionamento poligrafici, è importante verificare la scadenza. Infatti, gli interessati al prepensionamento nell’editoria hanno tempo 60 giorni dal conseguimento dei requisiti richiesti. L’interessato può maturare il requisito dei contributi anche mentre è in cassa integrazione.
Se il decreto arriva dopo i termini previsti, allora i poligrafici possono chiedere il prepensionamento anche dopo la scadenza dei requisiti, proprio in virtù del fatto che attendevano la normativa di riferimento. I tempi per richiedere il prepensionamento si dilatano entro il 30 novembre 2024 se l’interessato è in cassa integrazione fino a quel momento.
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Gli interessati possono presentare la domanda di prepensionamento poligrafici in una di queste 3 modalità:
- accedendo alla pagina dedicata del sito dell’Inps. L’interessato si collega al proprio profilo Inps tramite Spid, CIE o CNS. Poi sceglie in successione Pensione Anzianità/Anticipata/Vecchiaia, Pensione Anticipata e Prepensionamento Editoria art.1 comma 500 legge 160/2019. Così il lavoratore trova la funzione Nuova Domanda per trovare il modello da compilare, da verificare e da presentare attraverso i bottoni in basso. L’Inps invia una e-mail all’indirizzo del profilo per ulteriore conferma della procedura completata;
- rivolgendosi a un CAF o a un Patronato. In questo caso è importante presentare le precedenti buste paga che attestano il requisito dei contributi. L’attività si occuperà di presentare la domanda all’Inps e di fornire una ricevuta all’interessato. In più, l’Inps invierà una comunicazione via posta che attesta l’avvio del prepensionamento poligrafici;
- al Contact Center dell’Inps seguendo le indicazioni riportate nella guida dell’ente previdenziale. L’interessato può chiamare i numeri:
- 803.164 da rete fissa (il numero è gratuito);
- 06.164.164 da cellulare (il numero è a pagamento).
Quali sono i documenti richiesti per poter procedere con la domanda di prepensionamento poligrafici? In particolare, è importante avere a disposizione in copia:
- i documenti di riconoscimento e della tessera sanitaria, oppure in versione digitale per la richiesta sul sito Inps;
- le ultime buste paga con TFR per la presentazione agli sportelli del Patronato, oppure l’indicazione dell’importo indicato alle voci relative al TFR e ai contributi nel caso della procedura telematica;
- Spid, CIE o CNS in caso di procedura telematica.
Quanto guadagna un poligrafico
I poligrafici guadagnano dai 1.200 ai 1.800 euro al mese per quanto riguarda la Zecca di Stato, che offre una rendicontazione completa alla pagina dedicata del sito ufficiale. Nel settore editoriale le cifre possono essere più basse o più alte, ma comunque rispettano il contratto nazionale di categoria. La procedura non è valida per i lavoratori delle aziende che non sono in ristrutturazione o in crisi.