La proroga bonus bollette è ufficiale: altri 3 mesi, per ammortizzare i costi ed aiutare le famiglie con i loro bilanci.
Seguici anche su:
- Youtube (155.000 iscritti)
- TikTok (113.000 follower)
- Instagram (10.000 follower)
- Whatsapp (3000 iscritti)
Il sostegno economico già previsto per gli scorsi mesi sarà quindi esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Proroga bonus bollette
Il sostegno economico, già previsto nei mesi precedenti, vedrà dunque una sua estensione per ottobre, novembre e dicembre. Presupposto per il beneficio è un indice ISEE non superiore a 15mila euro, a eccezione delle famiglie numerose, il cui ISEE per loro sale a 30mila.
Certamente, si tratta di un autunno delicato per le famiglie italiane, visti i tassi di inflazione in continua crescita, e i rincari dei prezzi su qualsiasi fronte nella vita di tutti i giorni.
In questo scenario, le bollette rappresentano senza dubbio la più dura delle stangate, insieme ad assicurazioni, carburanti e spesa alimentare.
Ma si è già allo studio per strategie non tanto temporanee ma a lungo termine: non servono infatti dei bonus periodici che possano in un certo qual modo mitigare le spese che le famiglie devono affrontare, quanto invece dei provvedimenti permanenti che pongano rimedio (o quanto meno mettano un argine) a una crisi dilagante che continua a estendersi a macchia d’olio.
Solo ieri parlavamo dei “nuovi poveri” e di come la piaga sociale della povertà stia di giorno in giorno diventando un problema sempre più consistente.
Una nuova strategia contro il caro prezzi
Nell’immediato, la proroga del bonus bollette consente alle famiglie di prendere un attimo di respiro, ma solleva anche delle problematiche riguardo al futuro: possibile continuare con rimedi temporanei? La risposta è negativa.
Serve, invece, una soluzione definitiva, che metta da parte i bonus e punti invece all’efficienza e al risparmio energetico, unici due strumenti che possono in un certo qual modo mettere un freno ai costi.
La necessità, dunque, di un percorso che possa portare l’Italia verso la sostenibilità dei costi energetici è oggi più che mai una problematica da risolvere il più in fretta possibile, così da essere esposti alle variabilità dei mercati internazionali nella misura minore possibile.
Se il conflitto con Israele fa alzare i prezzi del gas
Come se non bastasse, in questo scenario già di per sè disastroso, si aggiunge il conflitto con Israele, che ha fatto innalzare i prezzi del gas. Come? Lo ha spiegato il professor Dario Guarascio a Fanpage.
“In generale, il conflitto tra Russia e Ucraina continua a creare instabilità, e quindi l’interesse dei fornitori a tenere alti i prezzi. Questo è un elemento che può covare sotto la cenere e non manifestarsi anche per periodi molti lunghi, per poi tornare. E poi ci sono gli avvenimenti più recenti, ad esempio l’interruzione – o presunto attentato – del gasdotto Baltic Connector in Finlandia, ma anche lo sciopero nel settore del gas avvenuto in Australia poche settimane fa. Infine, ovviamente, l’esplosione del conflitto tra Israele e Palestina. Basta pensare che l’azienda energetica Chevron ha annunciato la chiusura dell’impianto di produzione in un giacimento al largo delle coste di Israele.”
Discussion about this post