Quanti contributi servono per andare in pensione nel 2023? Le possibilità per andare in pensione sono diverse ed ognuna richiede diversi requisiti. Da un lato abbiamo le novità della Legge di Bilancio del 2023, con la nuova Quota 103, l’Ape Sociale e l’Opzione Donna. Dall’altro abbiamo le vecchie riforme pensionistiche, ovvero la Quota 100 e la Quota 102. Per finire, abbiamo i sistemi di Scuola Fornero.
Seguici anche su:
- Youtube (155.000 iscritti)
- TikTok (113.000 follower)
- Instagram (10.000 follower)
- Whatsapp (3000 iscritti)
Come andare il pensione nel 2023
Quota 103
La vera novità del 2023 è di certo la Quota 103, una forma di pensione anticipata flessibile per tutti i lavoratori che entro il 31 dicembre 2023 raggiungono:
- 62 anni di età;
- 41 anni di contributi.
Con Quota 103 è previsto un tetto all’importo massimo che si può ricevere. Infatti, l’importo della pensione non potrà essere superiore a cinque volte il trattamento minimo (circa 2800 euro lordi mensili). Il tetto all’importo massimo resterà in vigore fino a che il pensionamento non raggiungerà i requisiti di accesso regolari al sistema pensionistico, quali la pensione anticipata o la pensione di vecchiaia.
La Quota 103 è un sistema provvisorio, valido solo per il 2023: il periodo ultimo per raggiungere i requisiti richiesti è il 31 dicembre 2023. Questo significa che se si raggiungono i requisiti entro quest’anno allora si potrà andare in pensione con Quota 103 anche nel 2024 o avanti.
Seguendo la stessa logica, è ancora possibile andare in pensione con Quota 100 e Quota 102, anche nel 2023:
- Per Quota 100 era necessario raggiungere almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021;
- Per Quota 102 era necessario raggiungere almeno 64 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022.
Ape Sociale
Per il 2023 è stata rinnovata l’Ape Sociale, ovvero una forma di pensionamento anticipato destinato a:
- Disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione;
- Invalidi civili almeno al 74%;
- Caregivers;
- Persone che svolgono attività difficoltose e rischiose.
L’Ape Sociale non cambia i requisiti per accedervi, quindi rimangono i seguenti:
- 63 anni di età;
- 30 anni di contributi, con delle varianti:
– 36 anni di contributi per le attività difficoltose e rischiose;
– 32 anni per i soli operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
Opzione Donna
L’Opzione Donna subisce, rispetto all’anno scorso, quello che si potrebbe definire un depotenziamento. Infatti, in linea generale, l’Opzione Donna ha come scopo quello di permettere alle lavoratrici di andare in pensione in anticipo al costo di avere un assegno pensionistico calcolato interamente con il sistema contributivo. Nel 2023 possono accedere a Opzione Donna le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno raggiunto almeno:
- 35 anni di contributi;
- 60 anni di età.
Questo vale sia per le dipendenti che per le lavoratrici autonome. Inoltre, è previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio entro un massimo di due anni.
A Opzione Donna possono accedere solo le lavoratrici che rientrano in tre categorie differenti:
- Caregivers;
- Titolari di invalidità almeno al 74%;
- Lavoratrici licenziate dipendenti da imprese che hanno un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
Per quest’ultimo caso, il requisito anagrafico è fissato a 58 anni a prescindere dal numero di figli.
Misure di pensionamento classiche
Ricapitolando le misure di pensionamento classiche, abbiamo la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata:
- Per la pensione di vecchiaia sono richiesti almeno 67 anni e 20 anni di contributi;
- Per la pensione anticipata sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
I lavoratori addetti alle mansioni usuranti, nel 2023 potranno andare in pensione a 61 anni e 7 mesi d’età e 35 anni di contributi – a condizione di avere una quota di 96,7.
Mentre, per quanto riguarda i lavoratori precoci, serviranno 41 anni a prescindere dall’età.
I sistemi di Scuola Fornero
La legge Fornero – voluta dall’ex ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo Monti, Elisa Fornero – ha stabilito il passaggio definitivo al sistema contributivo, codificando il meccanismo che lega l’aumento della speranza di vita alla pensione di vecchiaia, eliminando la vecchia pensione di anzianità, quella che richiedeva 40 anni di contributi a qualsiasi età. La legge fissa a 67 anni l’età di pensionamento, ma con delle varianti:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Discussion about this post