Cambia il modo di sostenere chi cerca lavoro: il candidato in Campania Edmondo Cirielli e la ministra Calderone propongono un reddito di promozione, una misura che premia formazione, occupazione e aziende virtuose. Stop ai sussidi “per stare a casa”: chi può lavorare dovrà impegnarsi in percorsi di formazione con supporto economico, scuole e imprese che creano lavoro riceveranno incentivi, e i lavoratori saranno sostenuti nel reinserimento. Ecco i dettagli.
Reddito di promozione, cos’è la nuova proposta della destra in Campania
Durante una conferenza stampa con la ministra Marina Calderone, Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra in Campania, ha presentato la sua proposta di “reddito di promozione” per la Regione. Secondo il viceministro degli Esteri, “la nostra iniziativa parte dal presupposto che in Campania, nonostante gli incrementi nell’occupazione e nella riduzione della disoccupazione negli ultimi due anni per effetto del lavoro del governo nazionale, siamo ancora fanalino di coda in Europa e in Italia. Dobbiamo utilizzare meglio il Fondo Sociale Europeo, usando le risorse per sostenere meglio lo strumento dell’assegno di inclusione, magari ampliandolo, e, allo stesso tempo, per aumentare il provvedimento del governo sul supporto per la formazione e il lavoro, ampliandone le prospettive, premiando le aziende che assumono, le scuole che producono posti di lavoro e formazione di qualità, e anche sostenendo i lavoratori nella loro vita quotidiana e nell’ingresso al lavoro”.
L’obiettivo è quindi utilizzare meglio le risorse europee, allargando il modello dell’Assegno di Inclusione e coinvolgendo più attori: chi genera posti di lavoro e formazione di qualità viene premiato, chi cerca impiego riceve supporto concreto. L’approccio guarda alla dignità e alla crescita, superando logiche assistenzialistiche vecchio stile.
Dal reddito di cittadinanza a un sostegno mirato all’occupazione
Cirielli ha anche sottolineato come “l’inversione tra disoccupazione e occupazione è iniziata nel 2023, a seguito di un cambio sostanziale della politica assistenziale, quella che era stata fatta nei cinque anni precedenti con il reddito cittadinanza, dando un reddito alle persone per non lavorare e stare a casa. Invece, grazie al governo Meloni, con il ministro Calderone, c’è stata una distinzione tra chi lavora, chi non può lavorare e chi può lavorare: chi può lavorare non può stare a casa con Netflix, ma deve fare un percorso di formazione-lavoro sul quale c’è un sostegno. Questa è la misura giusta”.
La ministra Marina Calderone ha confermato il messaggio della proposta: “Un sussidio, quando diventa concorrente al lavoro, crea un problema che noi rischiavamo di consegnare alle giovani generazioni. Noi avevamo una situazione in cui il sussidio creava concorrenza al lavoro. Ridisegnare gli strumenti porta ad assumersi delle responsabilità, e se le soluzioni si traducono quasi immediatamente e istantaneamente in una ripresa dei dati occupazionali, credo che allora ci sia in questo la soluzione e soprattutto la risposta al fatto che, prima, eravamo in una condizione in cui il mercato del lavoro era imbrigliato per effetto di misure che erano concorrenti rispetto al lavoro”.
La Campania punta dunque su una strategia innovativa, che mette la formazione e l’occupazione al centro dell’utilizzo delle risorse europee, premiando chi crea valore e opportunità reali: una strada che parte dalle parole e mira ai fatti concreti sul territorio.
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