Il rientro al lavoro post-maternità può essere un periodo di assestamento spesso molto duro per le neo-mamme. Conciliare la vita lavorativa e quella familiare spesso si rivela estremamente difficile e il supporto esterno di asili nido o quello interno da parte delle aziende diventa un momento cruciale per poter attraversare il post-maternità con serenità maggiore.
Lo Stato ha pertanto messo a disposizione degli aiuti per le neo-mamme. Vediamo quali aiuti spettano alle mamme nel post maternità.
Rientro al lavoro post-maternità: aiuti ed incentivi
Bonus asilo nido
Tra gli aiuti alle neo mamme abbiamo il bonus asilo nido. La misura, nata con l’intento di supportare le famiglie per sostenere i costi dell’asilo nido, è un contributo economico sostanzioso (si parla di un importo che può arrivare a 3mila euro) rivolto a genitori di bambini fino a 3 anni, anche adottivi o in affido temporaneo. Serve per coprire le spese degli asili nido pubblici e privati.
Si ricorda, però, che si tratta di un bonus a rimborso: i genitori dovranno quindi conservare le ricevute, per poi fare richiesta entro la fine di ogni anno. Per il 2024, le domande per il bonus a rimborso sono aperte fino al 31 dicembre.
Part-time post-maternità
Non un vero e proprio bonus, ma indubbiamente una agevolazione che può essere di grande aiuto a molte donne: il part-time post maternità. Alcune aziende offrono la possibilità di rientrare con un orario part-time per un periodo determinato, in modo da consentire alle neo-mamme di gestire il ritorno al lavoro con una maggiore flessibilità. Il passaggio da full-time a part-time è spesso concordato con l’azienda, ma esistono anche misure contrattuali che regolano questo diritto.
Smart working mamme
In molte aziende è possibile fruire dello smartworking per le neo mamme. Specialmente dopo la pandemia, lo smartworking è diventato uno strumento comune anche tra le non neo-mamme, diventando un valore aggiunto agli strumenti lavorativi.
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A maggior ragione, si rivela ancora più utile per le neo mamme e le loro necessità
Permessi per allattamento
Le neo-mamme hanno diritto a due ore di permesso giornaliero per l’allattamento fino al compimento del primo anno di vita del bambino, che possono ridurre l’orario di lavoro senza alcuna riduzione dello stipendio. Questo permesso è regolato dalla legge e può essere usufruito anche dai padri lavoratori in alcune situazioni.
Contributi previdenziali e altre agevolazioni fiscali
Le lavoratrici hanno altresì diritto a contributi figurativi per i periodi di congedo di maternità, che vengono riconosciuti ai fini pensionistici.
Questo significa che il periodo di maternità non penalizza la carriera previdenziale, poiché è come se la lavoratrice avesse continuato a versare i contributi.
Deduzioni e detrazioni fiscali
Esistono poi diverse detrazioni fiscali per i figli a carico, (anche se non specificamente pensate per le donne, ma per tutti i lavoratori in generale).
Tali detrazioni contribuiscono a ridurre il carico fiscale annuo della lavoratrice e sono calcolate in base al reddito, al numero di figli e variano a seconda delle soglie ISEE.