Il percorso legislativo per la riforma voto in condotta e delle modalità di sospensione nelle scuole secondarie potrebbe richiedere più tempo del previsto. Le nuove regole, infatti, potrebbero entrare in vigore solo a partire dall’anno scolastico 2025/26 e non immediatamente, come alcuni avevano inizialmente ipotizzato. È quanto emerge dalla lettura del disegno di legge che, se approvato, potrebbe essere un’importante novità nel sistema educativo italiano.
Cosa prevede la riforma voto in condotta?
Il testo della riforma si concentra sulla revisione dell’allontanamento temporaneo degli studenti dalle lezioni, regolato dal DPR 249 del 1998, noto come “Statuto degli studenti”. Le modifiche proposte mirano a rendere il provvedimento disciplinare non solo una punizione, ma anche un’opportunità educativa e formativa. In particolare, la riforma prevede che:
- l’allontanamento fino a un massimo di due giorni debba comportare il coinvolgimento dello studente o della studentessa in attività di riflessione e approfondimento sulle conseguenze del proprio comportamento, in modo da sviluppare una maggiore consapevolezza;
- sospensioni superiori ai due giorni, invece, dovranno essere accompagnate dallo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le scuole, come mezzo per promuovere la responsabilità sociale.
Queste misure intendono trasformare l’allontanamento in un’occasione per gli studenti di apprendere concretamente l’impatto delle proprie azioni, con un focus sulle conseguenze dei comportamenti negativi e sull’importanza della partecipazione attiva alla comunità.
Entrata in vigore in ritardo?
Nonostante l’importanza delle novità proposte, le nuove norme non entreranno in vigore immediatamente. Il disegno di legge attualmente in esame alla Camera prevede infatti che il Governo avrà sei mesi di tempo per approvare il regolamento necessario all’attuazione delle modifiche. Ciò significa che le nuove regole sul 6 in condotta potranno essere operative solo a partire dall’anno scolastico 2025/26, lasciando invariato il quadro normativo per il prossimo anno scolastico.
Pertanto, per l’anno scolastico 2024/25, le procedure di sospensione continueranno ad essere regolate dall’attuale Statuto degli studenti, senza alcuna modifica. Questo scenario rimarrà valido salvo eventuali cambiamenti apportati dalla Camera durante l’approvazione del disegno di legge, che potrebbero richiedere un nuovo passaggio in Senato per la conferma definitiva.
Un elemento di incertezza riguarda i tempi dell’approvazione. Ad oggi, il calendario dei lavori della Camera per il mese di settembre non è ancora stato del tutto definito. È confermato che il disegno di legge non sarà discusso nella settimana del 9 settembre, e si attende di sapere se verrà inserito nell’agenda delle settimane successive. Tuttavia, il testo potrebbe essere approvato entro la fine del mese, aprendo così la strada alle fasi successive della riforma.
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Cosa cambia per gli studenti con la nuova riforma voto in condotta?
La riforma del voto in condotta si inserisce in un più ampio dibattito sulle sanzioni educative e sul ruolo della scuola nella formazione civica degli studenti. Trasformare la sospensione da una misura punitiva a una esperienza educativa basata sulla riflessione e sull’impegno sociale potrebbe rappresentare un cambio di paradigma nella gestione dei comportamenti problematici a scuola.
Il coinvolgimento in attività di cittadinanza solidale, in particolare, sembra puntare a responsabilizzare i giovani e a favorire una maggiore integrazione con il tessuto sociale, riconoscendo che l’educazione alla responsabilità passa anche attraverso azioni concrete e pratiche.
La riforma del voto in condotta promette di portare importanti cambiamenti nelle modalità di sospensione nelle scuole italiane, con un approccio che privilegia l’educazione e la riflessione attiva rispetto alla mera punizione. Tuttavia, gli studenti e i docenti dovranno attendere ancora qualche anno per vedere questi cambiamenti in atto, con l’anno scolastico 2025/26 come probabile data di inizio per l’applicazione delle nuove regole.