Sciopero 29 novembre 2024: questo mese la scuola italiana sarà protagonista di uno sciopero generale organizzato dai principali sindacati, come UIL Scuola Rua e CGIL, per contestare le misure contenute nella Legge di Bilancio 2025 proposta dal governo. Questa mobilitazione riflette un profondo malessere che attraversa il sistema scolastico, amplificato da anni di tagli e da scelte politiche ritenute dannose per la qualità dell’istruzione pubblica.
Perché ci sarà lo sciopero 29 novembre?
La protesta del 29 novembre non è un’azione isolata ma l’espressione di un disagio che interessa da anni docenti, personale ATA e dirigenti scolastici. Ecco le principali ragioni alla base dello sciopero:
- tagli al personale e organici insufficienti: la Legge di Bilancio 2025 prevede una significativa riduzione dei posti di lavoro: circa 5.660 docenti e 2.174 unità di personale ATA potrebbero essere eliminati. Questa misura, secondo i sindacati, aggraverà situazioni già critiche, come classi sovraffollate e insufficienza di personale ATA, con ricadute negative sulla gestione quotidiana delle scuole e sulla sicurezza degli studenti;
- stipendi inadeguati e inflazione: nonostante il rinnovo del contratto per i lavoratori del settore scolastico, gli stipendi rimangono bassi rispetto alla media europea. L’inflazione ha ulteriormente ridotto il potere d’acquisto, rendendo urgente un aumento retributivo per garantire condizioni di vita dignitose. I sindacati chiedono la detassazione degli aumenti salariali e risorse stabili per garantire la formazione e l’aggiornamento professionale di tutto il personale scolastico;
- precariato e instabilità contrattuale: uno dei problemi più gravi è il precariato diffuso. Molti insegnanti e operatori ATA lavorano con contratti a termine, spesso rinnovati di anno in anno, senza prospettive di stabilizzazione. Lo sciopero vuole sottolineare l’urgenza di assunzioni su tutti i posti vacanti e nuove misure per garantire maggiore continuità didattica e valorizzazione professionale.
Il ruolo dei sindacati e le richieste principali
I leader sindacali, come Giuseppe D’Aprile della UIL Scuola Rua, hanno ribadito che il sistema educativo necessita di investimenti strutturali e di un cambio di paradigma. La scuola non può continuare a essere penalizzata da rigidi vincoli di bilancio. Tra le richieste principali troviamo:
- estensione della Carta del Docente a tutto il personale, compresi i precari;
- potenziamento degli organici per migliorare sicurezza, inclusività e qualità didattica;
- riforma del sistema scolastico, con particolare attenzione alla mobilità e alla riduzione dei carichi burocratici.
Come sarà coinvolto il personale scolastico?
La partecipazione allo sciopero 29 novembre riguarda:
- insegnanti di ruolo e precari, spesso penalizzati da carichi di lavoro elevati e stipendi bassi;
- personale ATA, essenziale per il funzionamento quotidiano delle scuole ma frequentemente sottovalutato;
- dirigenti scolastici, che chiedono maggiore autonomia gestionale e risorse adeguate per affrontare le sfide dell’istruzione moderna.
Nonostante l’adesione di molti sindacati, alcune sigle come il SISA hanno recentemente revocato il loro supporto allo sciopero, pur continuando a sostenere le cause principali della mobilitazione.