Stangata sui superbonus e bonus edilizi: arriva lo stop alla cessione dei crediti.
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Il Governo ha infatti manifestato l’intenzione di bloccare l’acquisto dei crediti fiscali da parte degli Enti locali: bloccata ogni possibilità di cessione.
In conferenza stampa, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha anticipato i contenuti del nuovo Decreto Legge, che contiene “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali”.
L’obiettivo del decreto è di “cercare di risolvere il problema della categoria delle imprese edili per la grande massa dei crediti incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”.
Ora, per Giorgetti, l’urgenza è “riattivare la possibilità per gli intermediari nell’acquisto di questi crediti” rimasti incagliati, e ha spiegato che al centro della problematica che il Decreto intende risolvere non vi è tanto il Superbonus, quanto invece la cessione dei crediti d’imposta: una montagna da “110 miliardi”.
Chiariti inoltre in conferenza stampa i limiti delle responsabilità dei cessionari dei crediti di imposta, così da eliminare incertezze, quelle stesse incertezze che hanno condotto le banche alla chiusure dei canali di acquisizione.
E’ stato poi deciso di impedire alle amministrazioni di acquisire crediti d’imposta.
Superbonus e bonus edilizi: il comunicato stampa
Il Consiglio dei Ministri ha dunque approvato, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, un decreto-legge che introduce misure urgenti relative ai crediti di imposta sugli incentivi fiscali.
Come detto poc’anzi, l’oggetto non è di per sé il bonus, quanto invece la cessione del relativo credito, che potrebbe avere potenzialmente effetti negativi sul debito pubblico, con particolare riferimento a:
- spese per interventi di riqualificazione energetica e per interventi di ristrutturazione di primo livello (prestazione energetica) sulle parti comuni degli edifici condominiali, che abbiano un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro;
- spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3.
Imposto inoltre il divieto alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali che siano maturati con tali tipologie di intervento.
Super bonus e bonus edilizi: i limiti della responsabilità
Il testo, infine, chiarisce anche quali siano i limiti della responsabilità nel caso di violazioni.
Quindi, esclusa la responsabilità in solido, ad esempio, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito, se erano in possesso della documentazione dimostrante l’effettività delle opere utilizzate.
Inoltre, esclusa la responsabilità anche per i soggetti che non siano consumatori o utenti, e che acquistano i crediti di imposta da una banca, o con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, sempre salvo previa prova mediante documentazione.
Oltretutto, preme comunque sottolineare, che il solo mancato possesso della documentazione di cui sopra non costituisce di per sé prova di responsabilità per dolo o colpa, rimanendo dunque possibile, con ogni mezzo e prova, dimostrare l’inesistenza o la non gravità della propria negligenza.
Il Consiglio ha anche fissato un appuntamento, per il prossimo 20 febbraio, in cui saranno ascoltate le associazioni di rappresentanza delle categorie maggiormente interessate dal decreto-legge.
Superbonus e bonus edilizi: stop alla cessione del credito
Dunque, a decorrere al giorno successivo la sua entrata in vigore, (cioè dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), è vietata la cessione dei crediti di imposta di cui agli artt:
- 19, comma 3, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73;
- 6 e 7 del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115;
- 2 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144;
- 1 del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176;
- 1, commi da 2 a 5 e commi 45 e 46, della legge 29 dicembre 2022, n. 197;
- 1, comma 117, della legge 30 dicembre 2020, n. 178;
- 1 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152;
- 4 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152.
Tuttavia, ricordiamo che tali divieti non si applicano ai contratti di cessione stipulati prima dell’entrata in vigore del decreto, operando in questo caso irretroattività.
Quanto agli altri bonus edilizi oltre al superbonus, inoltre, non opera lo stop alla cessione per tutti quegli interventi in cui:
- risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
- non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, o se sono già iniziati i lavori;
- il contratto preliminare risulti già registrato, o sia stato stipulato contratto definitivo di compravendita dell’immobile (nei caso di acquisto di unità immobiliari ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o ai sensi dell’articolo 16, comma 1-septies, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63.)
Ma c’è una parte più importante del Decreto, ed è quella che riguarda lo stop allo sconto in fattura.
Stop a sconto in fattura. Quali sono le tipologie di interventi coinvolte
Il Decreto dà anche uno stop alle vecchie formule di sconto in fattura operate dai cessionari e contenute:
- nell’articolo 14, commi 2-ter, 2-sexies e 3.1;
- nell’articolo 16, commi 1-quinquies, terzo, quarto e quinto periodo, e 1-septies, secondo e terzo periodo;
- del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63.
Tutte le suddette disposizioni in questo caso sono state completamente abrogate.
Le parole di Erica Mazzetti: “Bloccare acquisto crediti è togliere possibilità a vie di uscita”
Non si dimostra invece dello stesso avviso di Meloni e Giorgetti Enrica Mazzetti, che invece sostiene come: “Bloccare preventivamente l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici quand’anche ne abbiano capienza significa togliere una delle possibili vie d’uscita al problema dei crediti fermi“.
La Deputata di Forza Italia puntualizza: “Ancora una volta, purtroppo, una notizia relativa ai crediti fiscali e in generale sul Superbonus, una notizia grave e impattante, trapela in modo non ufficiale, gettando subito nel panico, per non dire nel baratro la filiera edile. Il tutto per altro quando Eurostat ha chiarito che i crediti, sia pagabili sia non pagabili, costituisco deficit e non debito pubblico“.
Per questo motivo, Mazzetti ha chiesto una interrogazione Parlamentare, in cui chiede inoltre di “precisare in quale modo si ritiene possa realizzarsi un risparmio pubblico sui crediti già iscritti in piattaforma“.