Quando si tratta di tasse universitarie per l’anno accademico 2025/2026, conoscere e sfruttare l’ISEE Università è fondamentale per chi desidera accedere a esenzioni o significative riduzioni. Avere l’indicatore aggiornato permette, infatti, di pagare meno — o in alcuni casi nulla — se si rientra nelle fasce di reddito più basse. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
L’importanza dell’ISEE Università: cos’è e come funziona
Per poter beneficiare di sgravi sulle tasse, bisogna presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) a partire da gennaio 2025 e richiedere l’apposito ISEE Università, indispensabile per il “diritto allo studio universitario.” Nel modello devono essere riportati il codice fiscale e il nominativo dello studente, oltre all’intestazione specifica per l’agevolazione. L’ISEE tiene conto della situazione economica di chi presenta la domanda ed è progettato per determinare se lo studente è economicamente autonomo oppure ricade sotto il nucleo familiare dei genitori, considerando anche i casi di genitori divorziati o separati.
A quali benefici dà accesso l’ISEE Università
Il modello ISEE Università consente di ottenere, a seconda della situazione reddituale, sia l’esonero totale che riduzioni sulle tasse di iscrizione. In Italia è presente una “no tax area”: se l’ISEE è entro determinati limiti non si paga alcuna tassa, mentre chi supera queste soglie può comunque ricevere uno sconto, calcolato in base allo scaglione di reddito. La certificazione aggiornata al 2025 è tuttavia un requisito imprescindibile.
Limiti e soglie di reddito: cosa prevede la normativa
Con il decreto MIUR 1014/2021, resta fissata la soglia di 22.000 euro di ISEE per l’esenzione totale. Tra 22.001 e 30.000 euro sono invece previste riduzioni proporzionali: si va dal pagamento del 20% al 90%, a seconda della fascia di appartenenza. In particolare:
- Fino a 22.000 euro: zero tasse
- Da 22.001 a 24.000 euro: si paga il 20%
- Da 24.001 a 26.000 euro: si paga il 50%
- Da 26.001 a 28.000 euro: si paga il 75%
- Da 28.001 a 30.000 euro: si paga il 90% dell’importo normale.
Inoltre dal secondo anno in poi, oltre all’ISEE, si deve dimostrare un certo rendimento: almeno 10 crediti formativi (CFU) per l’iscrizione al secondo anno e 25 CFU per accedere agli anni successivi.
Procedura: come ottenere e presentare l’ISEE Università
Richiedere l’ISEE Università è semplice: ci si può rivolgere a CAF, patronato, commercialista di fiducia oppure compilare la DSU online tramite il sito INPS. Attenzione però: la certificazione deve sempre riportare la seguente dicitura: “si applica alle prestazioni agevolate per il diritto allo studio universitario”. E deve essere presente il codice fiscale dello studente. Senza questi elementi, si rischia di non poter usufruire degli sconti e di essere inseriti d’ufficio nello scaglione più elevato.
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Dalla consegna della DSU di solito passano dai 7 ai 15 giorni prima che INPS rilasci il modello ISEE Università. Ma è sempre importante monitorare le scadenze pubblicate dalla propria università: ogni ateneo può stabilire infatti termini diversi sia per la presentazione della DSU che per la validità dell’ISEE.
Va inoltre ricordato che ogni ateneo può adottare criteri anche più favorevoli rispetto alla normativa nazionale, ampliando le soglie di reddito o le percentuali di riduzione. Per questo motivo, prima di presentare domanda, è opportuno consultare con attenzione il regolamento tasse del proprio ateneo.