Il buongiorno degli italiani della vigilia di Natale è stato dato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che con un videomessaggio ha voluto incoraggiare gli italiani nel riporre nuove speranze per il 2025. Un buongiorno che suona amaro, soprattutto per i tanti cittadini che annaspano nell’arrivare a fine mese, con una crisi che stringe i nodi alla gola in pranzi con piatti vuoti e calici privi di brindisi.
Nel messaggio si ascolta ancora un auspicio accorato per un periodo di “serenità, speranza e gioia“, invitando a guardare al futuro con “fiducia e ottimismo“.
Ascoltare queste parole lascia disarmati e disorientati, quasi una beffa che arriva dopo gli ultimi aggiornamenti previsti in Manovra 2025, in corso di approvazione al Senato.
Riduzione dei Bonus e delle Agevolazioni
Il governo ha recentemente apportato modifiche significative a diverse agevolazioni fiscali e bonus, riducendo o eliminando misure di sostegno economico precedentemente disponibili.
La legge di bilancio 2025, in corso di approvazione in questi giorni sempre più freddi, è chiara. Ne abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato ai bonus aboliti 2025. Un esempio sono l’Ecosismabonus ridotto, l’abolizione del bonus caldaie o il bonus carburante per i lavoratori cancellato. Gli stessi lavoratori che ogni giorno impiegano ore e chilometri per poter racimolare uno stipendio molto lontano dall’essere definito dignitoso.
Dissonanza tra parole istituzionali e realtà
Mentre il premier invita a ricaricare le energie per affrontare un 2025 “impegnativo” nella costruzione di un’Italia “forte, ambiziosa, capace di guardare lontano e di puntare sempre più in alto”, molti cittadini si trovano con i ritardi degli accrediti di quei pochi sostegni ancora disponibili. Ricordiamo, per esempio, la platea che attende ancora la ricarica del 730 senza sostituto oppure i pagamenti SFL e che prevede un Natale ricco sì, ma di malumori e fastidi.
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Una dissonanza tra il messaggio istituzionale e la realtà vissuta da numerose famiglie italiane solleva interrogativi sulla sensibilità e sull’efficacia delle politiche adottate.
Quindi, che futuro ci attende con questo Governo? Quali sono i prossimi passi nel 2025? Dopo la marcia indietro sull’aumento di stipendi per i politici per “evitare inutili polemiche”, le risate sono sempre più amare. Perché non bastano le lacrime per commentare un periodo così difficile come quello di fine 2024.
Non ci resta che “essere fiduciosi”.