Posso acquistare scarpe con assegno di inclusione? La risposta dovrebbe essere affermativa. L’ADI è studiato per far fronte alle esigenze ed ai bisogni del fruitore. Indubbiamente l’ADI può essere utilizzato per fare la spesa, pagare le bollette, e per provvedere al soddisfacimento di bisogni “primari”.
Ma cosa dire invece per vestiti, scarpe, e altri beni che seppur non rientranti in quella lista di beni prettamente necessari sono comunque parte della vita quotidiana di tutti noi? Se ricorriamo a una interpretazione “allargata” dei beni di prima necessità, indubbiamente anche il vestiario rientra tra essi.
Acquistare scarpe con assegno di inclusione
La legge sull’assegno di inclusione non vieta l’acquisto di vestiti o scarpe, dovrebbe quindi in linea di massima essere possibile acquistarli.
Si ricorda, però, che non è possibile ultimare acquisti online con Carta di inclusione. Gli acquisti online sono infatti esclusi. Non è possibile, inoltre, utilizzare la carta ADI all’estero.
Se però vogliamo acquistare delle scarpe presso esercizi commerciali fisici, possiamo farlo, dal momento che presso tali rivendite l’uso della carta (almeno stando alle disposizioni ufficiali) non pare essere inibito.
Le disposizioni relative agli acquisti con carta ADI sono, in linea di massima, le medesime già viste con la carta RdC.
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Carta RdC e Carta di inclusione: passato e presente a confronto
Sul piano teorico, le cose non sono cambiate molto rispetto alla vecchia carta RdC. La sola differenza è che mentre per RdC le regole rimanevano solamente sul piano astratto, senza che effettivamente vi fosse nessun blocco concreto sulla Carta stessa, con la Carta di Inclusione le cose sono cambiate, e non è ora infatti possibile in alcun modo usare la carta per l’acquisto dei prodotti vietati. Facciamo un banale esempio.
Con RdC, l’acquisto di sigarette era proibito dalle disposizioni di legge. Tuttavia, recandosi presso un tabaccaio, la carta sarebbe passata comunque ai POS. Ora, con ADI, recandoci presso una tabaccheria e provando ad acquistare un pacco di sigarette, la carta verrà rifiutata.
Senza dubbio, quindi, le normative sull’assegno di inclusione hanno posto rigidi paletti ai percettori, molto più rigidi rispetto a quanto accadeva prima con ADI.
Dai bonifici ai prelievi, passando per i prodotti acquistabili, la normativa ADI ha posto numerosi veti prima in vigore solo “formalmente”.