
Ieri in Consiglio dei Ministri si è finalmente discusso del contributo extra per chi dovrà rinnovare l’Assegno di Inclusione 2025. In sostanza, come già aveva annunciato in precedenza la ministra del Lavoro Marina Calderone, la somma andrà a coprire il mese di stop previsto dal Governo tra la fine delle 18 mensilità e la riattivazione di ADI (previo rinnovo). Si è anche capito, circa, a quanto ammonterà il bonus extra per chi rinnova l’Assegno. Ma la data dell’erogazione resta per ora un mistero. Ecco di seguito tutti i dettagli.
Assegno di Inclusione, cos’è il contributo extra annunciato dal Governo
In CdM tutto quanto anticipato negli scorsi giorni è stato confermato, in merito all’erogazione di un attesissimo bonus extra per chi terminerà l’Assegno di Inclusione dopo i 18 mesi iniziali. Si tratta in sostanza di un contributo straordinario, una tantum, pensato per non lasciare quasi mezzo milione di famiglie senza sussidio proprio adesso, quando gran parte dei percettori dovrà rinnovare la misura per tornare a ricevere l’Assegno ad agosto.
La norma, secondo quanto definito ieri, sarà inserita come emendamento al decreto Fiscale in discussione alla Camera, da convertire in legge entro il 18 agosto. Quindi non sono chiare, per ora, le date di erogazione del contributo, ma solo il limite entro il quale il Parlamento renderà effettiva la misura. E insomma, per chi a luglio 2025 rinnoverà ADI, con ogni probabilità il bonus verrà fornito più avanti, in maniera retroattiva.
A quanto ammonterà il contributo extra ADI
Quanto alla somma esatta, anche qui non abbiamo certezze. Ma sappiamo grazie al Consiglio di ieri che i soldi per il bonus extra verranno presi in gran parte dal Fondo per la povertà (che viene quindi tagliato) per un totale di circa 234 milioni. Ciò significa che, essendo 515 mila le famiglie con l’Assegno di Inclusione in scadenza, il bonus ammonterà a circa 450 euro.Ma sorgono già perplessità su questa mossa in extremis del Governo. Che prima ha tagliato il Reddito di Cittadinanza, sostituendolo con misure molto più stringenti in termini di requisiti. E adesso, siccome all’interno del Fondo per la povertà (che finanziava in precedenza il Reddito) è presente un disavanzo di soldi notevole, si è pensato bene di spendere quella cifra per dare un contentino extra a chi va incontro al canonico mese di stop ADI. Insomma, un bel pasticcio come al solito.
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