Assegno di inclusione e lavoro part-time: posso percepire l’ADI se ho un lavoro part-time? E’ una domanda frequente che sono in molti a porsi. Facciamo chiarezza.
Assegno di inclusione e lavoro part-time: come funziona?
L’assegno di inclusione, a gennaio 2024, sostituirà il Reddito di cittadinanza per quella fascia di non occupabili.
I non occupabili, ricordiamo, sono coloro che hanno nel nucleo familiare:
- minori
- over 60
- disabili
Il sussidio viene erogato a coloro in possesso dei requisiti sopra descritti, e che presentano ulteriori requisiti patrimoniali e di ISEE. Vediamo quali sono.
Assegno di inclusione ed ISEE
Per poter percepire l’Assegno di inclusione, è necessario avere:
- un ISEE non superiore a 9360 euro
- un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 6000 euro
Dunque, la questione è di facile risoluzione: se il lavoro part-time (o anche il lavoro full-time) non fa superare al nucleo familiare il tetto massimo di 9360 euro annui, è possibile percepire ADI senza problemi.
Facciamo degli esempi pratici.
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Esempio 1: Nucleo familiare composto da 2 genitori che svolgono un lavoro part-time e 2 minorenni. L’ISEE familiare è di 8000 euro annui: possono percepire l’Assegno di Inclusione.
Esempio 2: Nucleo familiare con 2 genitori, 1 figlio maggiorenne, 1 figlio minorenne. Il figlio maggiorenne ha un lavoro part-time da 4500 euro annui, il padre ha un reddito di 4000 euro annui. Possono percepire l’Assegno di inclusione
Esempio 3: nucleo familiare composto da 2 genitori, 1 figlio maggiorenne, 1 minorenne. I maggiorenni lavorano tutti e 3, arrivando a un ISEE annuo di 12mila euro: non potranno percepire l’Assegno di Inclusione.