L’Assegno Unico e Universale (AUU) è un sostegno economico erogato dall’INPS per le famiglie con figli a carico, valido fino ai 21 anni di età, con alcune eccezioni. Quando un figlio compie 18 anni, per continuare a percepire l’importo spettante è necessario aggiornare la domanda, comunicando all’INPS che il figlio rientra ancora nei requisiti previsti.
L’Assegno Unico spetta anche per i figli tra 18 e 21 anni?
L’Assegno Unico spetta anche per i figli tra i 18 e i 21 anni, ma solo se soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
- frequentano un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea;
- svolgono un tirocinio o un’attività lavorativa, ma il loro reddito annuo complessivo è inferiore a 8.000 euro;
- risultano disoccupati e in cerca di lavoro, iscritti ai servizi per l’impiego;
- partecipano al Servizio Civile Universale.
Se il figlio non rientra in nessuna di queste categorie, l’assegno viene revocato.
L’Assegno Unico spetta anche dopo i 21 anni?
Per i figli con disabilità, l’Assegno Unico viene riconosciuto senza limiti di età, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa o formativa. Questo significa che l’importo verrà erogato anche oltre i 21 anni, senza bisogno di presentare una nuova domanda.
Come cambia l’importo dell’Assegno Unico per i figli maggiorenni?
L’importo dell’Assegno Unico si riduce quando il figlio compie 18 anni. Per i figli maggiorenni, l’importo massimo riconosciuto è pari a circa il 50% di quello spettante ai minorenni. L’importo effettivo dipende da diversi fattori:
- Indicatore ISEE della famiglia: maggiore è l’ISEE, minore sarà l’assegno erogato;
- eventuali maggiorazioni previste per alcune situazioni specifiche, come la presenza di figli con disabilità o nuclei familiari numerosi.
Se il figlio è disabile, l’importo può essere maggiorato, in base al grado di disabilità riconosciuto.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Come modificare la domanda dell’Assegno Unico quando il figlio diventa maggiorenne?
Al compimento dei 18 anni, il genitore o il figlio stesso deve aggiornare la domanda per continuare a percepire l’Assegno Unico. Questa operazione serve a comunicare all’INPS che il figlio soddisfa ancora i requisiti previsti.
Come riportato sul manuale INPS per l’Assegno Unico, per aggiornare la domanda, bisogna seguire questi passaggi:
- accedere al sito dell’INPS utilizzando SPID, CIE o CNS;
- entrare nella sezione “Assegno Unico e Universale” e selezionare l’opzione “Modifica domanda”;
- aggiornare i dati relativi al figlio, indicando la sua condizione (studente, tirocinante, lavoratore con reddito inferiore a 8.000 euro, disoccupato in cerca di lavoro, ecc.);
- allegare eventuali documenti richiesti per certificare la condizione del figlio, come l’iscrizione scolastica o il contratto di tirocinio;
- confermare e inviare la domanda.
Se la domanda non viene aggiornata, l’INPS potrebbe sospendere il pagamento o addirittura revocare l’assegno.
Come far ricevere l’importo direttamente al figlio maggiorenne?
A partire dai 18 anni, il figlio può richiedere il pagamento diretto della quota dell’Assegno Unico che gli spetta. Se il figlio desidera ricevere direttamente l’Assegno Unico, deve seguire questa procedura:
- accedere al sito dell’INPS utilizzando SPID, CIE o CNS;
- presentare una nuova domanda di Assegno Unico, indicando i propri dati e il proprio IBAN per ricevere il pagamento direttamente sul proprio conto;
- confermare e inviare la domanda.
Una volta completata la procedura, l’INPS sostituirà la richiesta del genitore con quella del figlio e accrediterà l’importo direttamente al beneficiario.
Attenzione: il figlio maggiorenne può ricevere l’Assegno Unico solo se fa ancora parte del nucleo familiare ai fini ISEE. Se il figlio si trasferisce e fa un ISEE separato, l’assegno non viene più erogato.
Cosa succede se non faccio l’autocertificazione?
Se il figlio maggiorenne non presenta l’autocertificazione richiesta dall’INPS per dimostrare che soddisfa i requisiti (ad esempio, un certificato di iscrizione universitaria o un contratto di tirocinio), l’Assegno Unico viene sospeso.
In alcuni casi, se la certificazione non viene inviata entro un certo periodo, l’INPS può revocare l’assegno e chiedere la restituzione delle somme già erogate. Per questo motivo, è fondamentale aggiornare tempestivamente la propria posizione.
Cosa succede al compimento dei 21 anni?
Al raggiungimento dei 21 anni, si perde il diritto all’Assegno Unico e il sussidio decade automaticamente. Questo significa che non è necessario presentare alcuna richiesta di cancellazione o aggiornamento.
L’unica eccezione riguarda i figli con disabilità, per i quali il beneficio continua senza limiti di età.
Dunque, l’Assegno Unico continua ad essere erogato anche per i figli tra i 18 e i 21 anni, ma solo se rispettano specifici requisiti. Per mantenere il beneficio è essenziale modificare la domanda e, se necessario, richiedere il pagamento diretto al figlio.
Se la domanda non viene aggiornata, l’assegno potrebbe essere sospeso o revocato. È quindi fondamentale controllare periodicamente la propria situazione e comunicare all’INPS eventuali variazioni.