Il diritto allo studio degli studenti con disabilità torna al centro dell’attenzione dopo una nuova pronuncia giudiziaria sull’assistenza PEI disabili. In particolare, una recente sentenza ha stabilito che i Comuni non possono ridurre le ore di assistenza scolastica previste dal Piano Educativo Individualizzato (PEI), nemmeno in presenza di difficoltà di bilancio. Questa decisione potrebbe aprire le porte a numerosi ricorsi in tutta Italia, tutelando i diritti degli studenti disabili.
Le radici della controversia: la sentenza del Consiglio di Stato
La questione del diritto all’assistenza scolastica per gli studenti disabili era già stata oggetto di una discussa sentenza del Consiglio di Stato, emessa nell’estate del 2024. In quella occasione, si era stabilito che i Comuni avessero la facoltà di ridurre le ore di assistenza scolastica previste dal PEI, qualora le risorse finanziarie fossero limitate. Tale decisione aveva suscitato forti reazioni negative da parte di associazioni e famiglie, preoccupate che un approccio del genere potesse compromettere i diritti fondamentali degli studenti disabili, rendendoli subalterni alle disponibilità economiche delle amministrazioni locali.
La sentenza che cambia lo scenario
La FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità) ha recentemente segnalato una pronuncia del Tribunale che potrebbe segnare un punto di svolta. Il provvedimento, emesso il 15 ottobre 2024, riguarda il caso di uno studente disabile a cui il Comune aveva assegnato solo una parte delle ore di assistenza indicate nel suo PEI. Nello specifico, si trattava di un alunno sordo che necessitava di 36 ore settimanali di assistenza LIS (Lingua dei Segni Italiana), mentre il Comune ne aveva riconosciute soltanto dieci.
Il Tribunale ha ordinato la cessazione della condotta discriminatoria e ha stabilito che l’alunno ha diritto a tutte le ore di assistenza previste dal PEI. La sentenza ribadisce con forza che i diritti dei disabili non possono essere compressi per ragioni di bilancio e che le amministrazioni locali sono tenute a garantire i servizi necessari.
I punti chiave della decisione
Tra gli elementi di maggiore rilievo della sentenza, come sottolineato dalla FIRST, ci sono alcune affermazioni cruciali che potrebbero fare scuola:
- il PEI è vincolante per i Comuni: le proposte educative contenute nel Piano Educativo Individualizzato devono essere rispettate dalla Pubblica Amministrazione, poiché rappresentano decisioni condivise dal Gruppo di Lavoro Operativo (GLO). Questo principio, già confermato dalla Corte di Cassazione e dal Consiglio di Stato, viene ora riaffermato dal Tribunale;
- ll limite delle risorse disponibili non giustifica la riduzione delle ore di assistenza: il Comune aveva cercato di appellarsi al limite delle risorse finanziarie, come stabilito dall’art. 3 del Dlgs 66/2017. Tuttavia, il Tribunale ha rigettato questa argomentazione, affermando che l’ente locale non ha dimostrato l’impossibilità di accedere a fondi alternativi o di riorganizzare il proprio bilancio per garantire il servizio;
- i diritti incomprimibili prevalgono sull’equilibrio di bilancio: il Tribunale ha citato la Corte Costituzionale (sentenza n. 275/2016) per sottolineare che i diritti fondamentali non possono essere subordinati alle necessità di bilancio. Questo significa che le risorse devono essere destinate prioritariamente ai servizi essenziali, come l’assistenza agli studenti disabili, e che eventuali tagli devono riguardare spese facoltative, non diritti costituzionalmente garantiti.
Una sentenza con implicazioni nazionali
Anche se la sentenza è stata emessa dal Tribunale su un caso specifico, riguardante il Comune di Torino, essa può avere ripercussioni su scala nazionale. La decisione stabilisce un principio chiaro: i diritti allo studio e all’assistenza degli studenti disabili non possono essere ridotti per ragioni economiche. Questo orientamento potrebbe spingere altre famiglie, in tutta Italia, a intraprendere azioni legali per ottenere le ore di assistenza previste dai PEI dei loro figli, in caso di riduzioni arbitrarie da parte delle amministrazioni locali.
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Le prospettive future per l’assistenza PEI disabili
La sentenza del Tribunale segna un passo importante verso la protezione dei diritti degli studenti disabili, evidenziando come l’accesso all’istruzione inclusiva sia un diritto fondamentale che non può essere messo in discussione. Nel panorama italiano, la gestione dei bilanci comunali è spesso complessa, ma questa pronuncia ribadisce che le risorse destinate all’assistenza scolastica non possono essere considerate una spesa facoltativa.
È probabile che, sulla scia di questa sentenza, molti altri casi simili possano essere presentati davanti ai tribunali italiani, soprattutto in quelle realtà dove le ore di assistenza sono state ridotte per vincoli di bilancio. Ciò potrebbe portare a un riequilibrio delle risorse pubbliche in favore dei servizi essenziali, con un maggiore impegno da parte dei Comuni a rispettare i diritti degli studenti disabili.