Sebbene non sia così stretto come per gli altri sussidi, il rapporto tra AUU ed ISEE sussiste comunque, e viene chiamato in causa non tanto in merito all’accessibilità al sussidio, quanto invece al suo importo.
Infatti, nonostante l’AUU venga corrisposto a tutti, indipendentemente dal loro ISEE, superata la soglia dei 45.574,96 euro viene corrisposto l’importo minimo. L’importo minimo viene altresì corrisposto quando l’ISEE non venga aggiornato in tempo. Quando, quindi, bisogna aggiornarlo tempestivamente al fine di non perdere gli importi spettanti?
AUU ed ISEE: entro quando presentare quello nuovo?
Entro il 28 febbraio 2025 è necessario presentare un nuovo ISEE se si vuole continuare a fruire degli importi esatti.
Chi non presenta ISEE aggiornato entro tale data riceverà solo gli importi minimi come se si trovasse nelle fasce reddituali più alte.
Tuttavia, se si provvede tardivamente a integrare l’ISEE, entro e non oltre il 30 giugno 2025, si acquisisce il diritto al versamento degli arretrati AUU. Chi, invece, non provvede entro tale data, una volta presentato ISEE avrà diritto agli importi corretti, ma perdendo di fatto quello agli arretrati.
In quali casi presentare ISEE aggiornato?
Non c’è una risposta univoca, l’ISEE va presentato annualmente, per permettere a INPS di erogare gli importi corretti, e poi ogni qualvolta si verifichi una situazione per la quale è necessario informare INPS di avvenuti cambiamenti all’interno del nucleo famigliare o reddituale. Ad esempio:
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- nascita di un figlio
- nuovo lavoro, che quindi può generare un reddito che dia diritto a un importo maggiorato, o, al contrario, inferiore a quanto prima percepito
- la variazione o l’inserimento della condizione di disabilità di un figlio;
- l’inserimento di una nuova dichiarazione relativa alla frequenza scolastica/corso di formazione per un figlio maggiorenne (18-21 anni);
- una separazione dei genitori;
- variazioni delle modalità di pagamento prescelte (ad esempio, si cambia conto corrente e dunque IBAN);
Ricordiamo che in questi casi, è possibile anche presentare ISEE corrente, se tali variazioni avvengono in un momento successivo alla presentazione dell’ISEE ordinario.
AUU e arretrati: quando vengono corrisposti?
Gli arretrati AUU vengono generalmente corrisposti insieme alla somma erogata in via principale, quindi nei giorni prefissati da INPS con un calendario annuale pubblicato di volta in volta.
Cosa succede al compimento del 18esimo anno di età dei figli?
Al compimento del 18esimo anno di età di uno dei figli, l’AUU viene erogato secondo importi ridotti. Successivamente, al compimento del 21esimo anno di età, viene invece definitivamente interrotta l’erogazione. Fanno eccezione i figli disabili, per i quali l’assegno unico non ha limiti di età.
Se mio figlio lavora, può comunque percepire l’AUU?
Sì, purché i suoi redditi rientrino nei limiti fissati dalla legge. Nello specifico, un figlio maggiorenne, può continuare a beneficiare di AUU se:
- frequenta un corso di formazione scolastica, professionale o un corso di laurea;
- svolge un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- è registrato disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- partecipa al servizio civile universale.
Il figlio maggiorenne può quindi continuare a percepire AUU pur svolgendo tirocini, o attività lavorative, purché rientranti nel limite degli 8mila euro annui.
La domanda AUU del figlio maggiorenne può essere intestata a lui?
Sì, un figlio maggiorenne può presentare personalmente la domanda per l’Assegno Unico Universale (AUU) e richiedere che la quota di assegno a lui spettante venga erogata direttamente. In questo caso, dovrà dichiarare l’attività svolta, specificare se convive o meno con i genitori e inserire il codice fiscale di entrambi o dell’unico genitore