Bonus elettrodomestici in ritardo, è allarme tra i produttori: “Bisogna fare presto”

Redazione

5 Settembre 2025

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Il bonus elettrodomestici previsto per settembre è in ritardo. E adesso dai produttori del settore arriva un messaggio chiaro e urgente: “L’ecoincentivo elettrodomestici non è ancora operativo, chiediamo che sia ottobre il mese di partenza della misura”. Ecco che cosa sta succedendo.

Bonus elettrodomestici, il problema della flessione nelle vendite

Il comparto degli elettrodomestici sta vivendo un periodo difficile. Dopo alcuni anni positivi, le vendite sono state in calo sia nel 2023 sia nel 2024, con il trend negativo che prosegue anche nel 2025 e che, secondo Stefano Pasini, presidente di Applia (associazione di settore), ormai “è strutturale”. Come precisa: “Diminuiscono le vendite al dettaglio, quelle all’ingrosso e la stessa produzione”. Per questo, l’associazione evidenzia quanto sia fondamentale che venga attuata il prima possibile la misura prevista dal Governo.

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I numeri sconfortanti del 2025

Guardando al dettaglio del 2025, i dati di maggio e giugno documentano una caduta vertiginosa delle vendite rispettivamente dell’1% e dell’11%. Le tipologie più colpite sono lavatrici, frigoriferi e forni. Esattamente quelle che dovrebbero essere agevolate con l’entrata in vigore del bonus. Luglio segue lo stesso trend, con un ulteriore -2,9%. E le difficoltà sono presenti anche sul fronte produttivo: negli ultimi tre mesi la produzione italiana di elettrodomestici ha mostrato segni allarmanti, con un -19,2% sulle lavatrici e un -2% per forni e piani cottura.

Come il bonus elettrodomestici potrebbe dare una spinta

Secondo Applia, il bonus previsto potrebbe effettivamente aiutare a risollevare il settore. Per ottenere lo sconto, infatti, uno dei requisiti è che il nuovo elettrodomestico venga prodotto in Europa, favorendo così la filiera locale e, al tempo stesso, promuovendo un ricambio tecnologico verso prodotti più efficienti dal punto di vista energetico.

“L’Italia è il secondo Paese in Europa per la produzione di elettrodomestici”, ha poi aggiunto Pasini. “È facile intuire gli effetti positivi sulla produzione nazionale, chiamata a operare in un contesto sempre più complesso. Era uno dei motivi alla base della misura, su cui abbiamo lavorato per due anni, e che aveva raccolto un elevato consenso politico”. Ecco perché i produttori sono “stupiti” da “questo ritardo” del Governo e chiedono di fare presto.

Come funziona il nuovo bonus elettrodomestici

La misura consiste in uno sconto diretto sul prezzo d’acquisto applicato dal negoziante, pari al 30% del costo, fino a un massimo di 100 euro per ogni elettrodomestico. Per ottenerlo, è obbligatorio rottamare un vecchio apparecchio della stessa tipologia e con una classe energetica inferiore. Il tetto sale a 200 euro per i nuclei familiari con ISEE sotto i 25mila euro.


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L’importo complessivo del fondo a disposizione è di 50 milioni di euro, che si ridurranno a 48,1 una volta detratti i costi di gestione di PagoPa e Invitalia. Ogni famiglia potrà utilizzare il bonus per un solo elettrodomestico.

Criteri per accedere al bonus

Ci sono però due condizioni principali:

  • Il prodotto deve essere stato realizzato in un’azienda situata nell’Unione Europea
  • L’elettrodomestico soddisfare determinati standard minimi di efficienza energetica, diversi a seconda del tipo di apparecchio (ad esempio, lavatrici e lavasciuga almeno classe A, forni almeno classe A, lavastoviglie almeno classe C, frigoriferi e congelatori almeno classe D, ecc.).

Cosa deve fare chi produce e chi compra

I produttori di elettrodomestici dovranno registrare i propri modelli sulla piattaforma informatica predisposta, inserendo i dati aziendali tramite Spid. Quanti ai percettori del bonus, dovranno collegarsi a PagoPa, quasi sicuramente utilizzando Spid. I dati inseriti saranno poi verificati con INPS per l’ISEE e con l’Anagrafe per la composizione del nucleo familiare. Dopo i controlli, verrà emesso un voucher collegato al codice fiscale e valido solo per un periodo limitato.