Come già era stato annunciato, la Carta di Identità elettronica si prepara a sostituire SPID. L’utente potrà attivare online le credenziali CIE di livello 1 e 2.
Una volta seguiti i passaggi, e dopo aver attivato le vostre credenziali, potrete iniziare a usare la CIE andandola di fatto a sostituire con SPID.
Ricordiamo che i livelli 1 e 2 sono quelli più usati oggi:
- il livello 1 richiede solo username e password
- il livello due, oltre a username e password, richiede anche l’autenticazione a due fattori, tramite OTP (One Time Password, consistente in un codice “usa e getta” utilizzabile una sola volta).
Oltre alla one time password, è opportuno ricordare che la verifica di livello 2 avviene anche mediante le i dati biometrici, quali FaceID o Fingerprint.
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La CIE, quindi, si potrà usare da oggi allo stesso identico modo: sui siti che prevedono l’accesso tramite CIE basterà inquadrare il codice QR con l’app CIEid, come facciamo adesso con SPID
Carta di Identità elettronica: i passaggi per l’attivazione
- registrare la carta;
- verificare l’app, un po’ come si è fatto con SPID, o come si fa con qualsiasi app della banca, perché ovviamente si tratta di dati sensibili e la nostra identità va verificata.
Per registrare la carta, possiamo appoggiarla sul retro del telefono, se ha tecnologia NFC. Dopo di che, non ci resta che inserire il codice pin a 8 cifre, che riceveremo in due passaggi separati: 4 le riceviamo al momento della presentazione della domanda e 4 ci arrivano per posta insieme alla carta di identità.
Possiamo ora procedere alla certificazione del dispositivo: ci verrà inviato un token via sms, che dovremo semplicemente inserire sull’app. Infine, completati questi due passaggi, non ci resterà che seguire le indicazioni che ci vengono fornite.
Carta di identità elettronica: problemi comuni in fase di attivazione. Cosa faccio se smarrisco il pin?
Ovviamente, come era facile immaginare, sono già stati riscontrati dei problemi in sede di attivazione. Certamente, l’aver diviso il pin in due tranche non è stata una buona idea: molti lo hanno perso, alcuni non sanno nemmeno di averlo mai avuto, e l’operazione di recupero del pin tramite PUK richiede sfortunatamente circa 48 ore, perché la procedura non è esattamente semplice. Vediamola insieme.
Nel caso in cui smarriste il Pin (o anche il Puk), è il sito del Ministero a darci delucidazioni in merito: “Se, in seguito allo smarrimento, un cittadino richiede la ristampa di una o entrambe le metà dei codici di sicurezza PIN e PUK associati alla sua CIE 3.0, il funzionario del Comune, dopo avere identificato chi fa richiesta, potrà ristampare i due codici usando l’apposita funzione del sistema di emissione CieOnline.”
In alternativa, è “possibile accedere al sistema di emissione CIE attraverso la Smart Card Operatore (SCO). Nel menu si trova la funzione Ristampa PIN/PUK, che consente di inserire i dati della CIE di cui si intende ristampare i codici”.
Dato che come detto poc’anzi il codice pin viene mandato in due metà, ricordiamo che se si richiede la ristampa della sola seconda metà dei codici, “quest’ultima viene inviata via e-mail all’indirizzo indicato dal cittadino in fase di richiesta della CIE o a qualunque altro indirizzo (non è ammesso l’utilizzo della PEC)”
E se non ho un account di posta elettronica?
In tal caso, è possibile chiedere esplicitamente la ristampa cartacea anche della seconda metà dei codici, ma previa delega al funzionario del comune.
Comunque, armandosi di pazienza, usando il PUK potrete facilmente reimpostare il PIN e scegliere un codice a 8 cifre a vostra scelta, che magari sarà anche più semplice ricordare. In effetti, col senno di poi, a pensarci bene in molti potremmo comunque rimpiangere lo SPID, che era semplicissimo e molto veloce da usare.
Aggiornamento al 05 aprile 2023: esiste anche una metodologia più semplice per recuperare il PUK, tramite app CIEID
Farlo è semplice: accendendo all’app CIEID, basta andare sull’aerea “recupero Puk”.
Ad ogni modo, ora che sappiamo come recuperare Pin e Puk della nostra carta, vediamo di capirne di più sulla CIE e perché SPID è stato soppiantato da quest’ultima. Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
SPID: accantonato perché ha un costo non sostenibile
Lo SPID ha purtroppo un costo per il Governo, e si tratta di un costo che ammonta a circa 50 milioni di euro l’anno, da distribuire alle varie società autorizzate a rilasciare le identità digitali (Aruba, Infocert, etc). Di qui la decisione di sostituirlo con la CIE, che dal canto suo promette gli stessi vantaggi, e anche di addizionali: infatti con CIE è anche possibile la firma digitale.
Vale la pena perciò domandarsi se, anche chi è in possesso di carta di identità cartacea, non è il caso di fare richiesta per quella elettronica.
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