Certificazione di parità. La parità di genere sul luogo di lavoro è da tempo al centro delle politiche europee, e l’Italia ha recepito tale obiettivo nel suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sottolineando l’importanza di un’effettiva parità di opportunità tra uomini e donne. Il Decreto Legislativo 77 del 2021 ha tracciato una roadmap per attuare tale principio, introducendo un obbligo biennale di relazione sulla situazione aziendale in termini di parità di genere e un’opzione facoltativa, la certificazione di parità di genere in azienda, con incentivi per le imprese virtuose in questo ambito.
Cos’è la parità di genere
La parità di genere si riferisce al principio fondamentale che uomini e donne devono godere degli stessi diritti, opportunità e trattamenti, senza discriminazioni basate sul genere. Questo concetto mira a eliminare le disuguaglianze di genere e promuovere un equilibrio tra uomini e donne in ogni aspetto della vita, inclusi il lavoro, l’educazione, la partecipazione politica e la società in generale.
Questo principio è sostenuto a livello internazionale da organizzazioni come le Nazioni Unite, che promuovono l’uguaglianza di genere come uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La parità di genere è considerata non solo un diritto fondamentale, ma anche un elemento cruciale per raggiungere uno sviluppo sostenibile, in quanto contribuisce a migliorare la qualità della vita, promuovere l’equità e stimolare l’innovazione sociale ed economica.
Nel contesto lavorativo, la parità di genere implica l’accesso equo e le stesse opportunità per uomini e donne nelle carriere, la rimozione delle discriminazioni salariali basate sul genere, la promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e il superamento degli stereotipi di genere. In molte società, la lotta per la parità di genere continua a essere una sfida importante, con progressi che variano da regione a regione e da settore a settore.
Certificazione di parità
Il rilascio della certificazione di parità di genere è stato ufficializzato attraverso un Decreto Ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1 luglio 2022. Questo documento, emanato dal Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità, garantisce standard qualitativi elevati. La certificazione viene rilasciata esclusivamente da organismi di valutazione accreditati, sottolineando la serietà e l’affidabilità del processo. Tuttavia, è importante notare che tale servizio non è gratuito.
Per sostenere le imprese che desiderano intraprendere questo percorso, il Dipartimento per le pari opportunità ha annunciato l’avvio del primo avviso pubblico il 6 novembre 2023, che definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi. In totale, sono disponibili 10 milioni di euro, di cui 8 milioni sono destinati alle micro, piccole e medie imprese (PMI).
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L’obiettivo principale di questa iniziativa è incentivare le imprese a adottare politiche che riducano il divario di genere, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Strategia nazionale. In particolare, entro il 2026, si mira a incrementare di 5 punti la classifica sull’uguaglianza di genere elaborata dall’Istituto europeo (EIGE), in cui attualmente l’Italia occupa il 13° posto.
Agevolazioni
Le agevolazioni sono rivolte alle PMI con sede legale e operativa in Italia, iscritte nel Registro delle imprese e attive. Due linee di agevolazioni sono previste:
- Assistenza tecnica e accompagnamento: Le imprese possono beneficiare di un voucher fino a 2.500 euro per ciascuna impresa, sotto forma di servizi specialistici. Questi includono supporto all’utilizzo di strumenti informativi, affiancamento da parte di esperti per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, monitoraggio degli indicatori di performance e definizione degli obiettivi strategici, e pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione.
- Rilascio della certificazione: Le imprese possono ottenere contributi fino a 12.500 euro per l’ottenimento della certificazione di parità di genere, in relazione alla dimensione aziendale. Questi contributi si presentano sotto forma di servizi di certificazione erogati da organismi iscritti nell’apposito Elenco.
Tali contributi sono soggetti alla disciplina europea sugli Aiuti di Stato.
Richiesta di contributo
Le richieste di contributo dovranno essere inviate attraverso la piattaforma appositamente predisposta da Unioncamere, a partire dalle ore 10:00 del 6 dicembre 2023, fino alle ore 16:00 del 28 marzo 2024, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili. La procedura di assegnazione seguirà l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Per accedere ai contributi, le imprese devono compilare un modello di autovalutazione che dimostri il loro impegno per la parità di genere. Devono anche presentare un preventivo formulato da un Organismo di Certificazione presente nell’Elenco degli Organismi di certificazione aderenti. Questi incentivi si affiancano ad altri già previsti dal Codice degli appalti ed esoneri contributivi.
Si sottolinea che l’accesso alla piattaforma di Unioncamere avviene tramite SPID, CIE o CNS, garantendo un processo sicuro e affidabile per le imprese partecipanti. In questo modo, la certificazione di parità di genere diventa non solo un riconoscimento di buone pratiche aziendali ma anche un’opportunità tangibile di crescita e sviluppo per le imprese meritevoli.