Siamo il Paese dei ‘furbetti’, e non è una novità. Ma ultimamente tra chi evade allegramente il Fisco e chi dichiara meno del dovuto, c’è spazio anche per una nuova categoria di abili truffatori. Sono i ‘furbetti’ che abbassano l’ISEE, utilizzando sistemi spesso illeciti, per riuscire a ottenere bonus e agevolazioni a cascata. E così facendo, ovviamente, tolgono sostentamento ai cittadini che ne hanno davvero bisogno. Vediamo qui sotto quali metodi utilizzano e tutti i rischi connessi a questo tipo di pratica.
ISEE, come viene abbassato l’indicatore dai ‘furbetti’
Abbassare l’ISEE per risultare meno ricchi agli occhi dello Stato. Così alcuni ‘furbetti’ approfittano del sistema (per la verità non solidissimo) in modo tale da ridurre il valore dell’indicatore e godere di bonus che non dovrebbero ricevere. I metodi utilizzati dagli italiani sono tanti, e piuttosto fantasiosi. Quello più comune consiste nell’uscita dal nucleo familiare, per evitare che i redditi di tutta la famiglia vadano a pesare sul valore finale dell’ISEE. Per farlo è sufficiente spostare la propria residenza.Tuttavia nel 2024 è stata introdotta una modifica, a livello legislativo, per scongiurare l’utilizzo di questa modalità. In sostanza i figli che non hanno un reddito proprio e risultano fiscalmente a carico, resteranno nell’ISEE dei propri genitori anche se cambiano residenza (indipendentemente dall’età). In tal modo, si tenta di arginare il fenomeno dei figli che cambiano residenza in maniera fittizia per percepire bonus e sussidi.
Ma esistono anche altre modalità molto gettonate dai ‘furbetti’. Ad esempio:
- Far rientrare nel proprio nucleo familiare parenti senza redditi, che vengono quindi considerati a carico e vanno a ridurre la soglia dell’ISEE.
- Agire sui patrimoni mobiliari riducendo la giacenza del conto corrente o del libretto di risparmio (spostando le somme ad amici o parenti).
- Abbassare il patrimonio mobiliare con il ‘trucchetto’ dell’assegno circolare: si emette un assegno circolare a proprio nome, o a nome di un familiare, e lo si custodisce senza incassarlo. In questo modo, senza spostare fisicamente il denaro, si abbassa la soglia ISEE. Ed è sempre possibile invertire il processo annullando l’assegno circolare.
I rischi per chi abbassa illegalmente l’ISEE
Chi abbassa artificiosamente l’ISEE può tuttavia incorrere in guai seri. Se infatti l’Agenzia delle Entrate, dopo accurati controlli, giunge alla conclusione che l’ISEE è stato modificato indebitamente, il cittadino è costretto a restituire il beneficio goduto maggiorato di una sanzione. E se l’ISEE è stato modificato in maniera fraudolenta, si rischia di incorrere nel reato di falso ideologico, che prevede la reclusione in carcere fino a un massimo di 6 anni.
Come cambiare la normativa sull’ISEE
Una soluzione per ovviare al problema dei ‘furbetti’ sarebbe un cambio di normativa, cioè rivedere le leggi che regolano la definizione del patrimonio mobiliare, immobiliare e i redditi dei cittadini. Perché allo stato attuale non è facile, per l’Agenzia delle Entrate, accertare la veridicità di quanto dichiarato sui valori ISEE. Non c’è modo di stabilire se un soggetto ha cambiato sul serio residenza, né se lo ha fatto per reali esigenze o soltanto per abbassare il proprio ISEE. Inoltre, l’indicatore prende in considerazione i redditi e il patrimonio di due anni prima (per il 2025 quelli del 2023) quindi è impossibile stabilire se ancora prima di questo limite temporale si è agito illegalmente sui patrimoni.
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Un’idea, giusto per iniziare, sarebbe quella di monitorare il patrimonio dei nuclei familiari ben oltre i due anni presi in considerazione dall’ISEE. In modo tale da stabilire davvero qual è la ricchezza di una famiglia o di un cittadino. E capire se un eventuale abbassamento del patrimonio è stato fisiologico, o invece fraudolento. Ma è chiaro che per fare passi avanti, in questo senso, serve la volontà del Governo e un intervento legislativo serio. Due condizioni che al momento non sono presenti.