Per affrontare spese impreviste o momenti difficili dal punto di vista finanziario, è importante avere un fondo di emergenza personale pronto all’uso. Vediamo esattamente di cosa si tratta, come fare a crearlo e quanti soldi conviene destinare a questa tipologia di fondo di risparmio.
Cos’è il fondo di emergenza
Tra i vari strumenti finanziari destinati al risparmio, uno dei più facili da creare e gestire è senza dubbio il fondo di emergenza personale. Si tratta in sostanza di un conto di risparmio separato che è possibile aprire presso la propria banca (o un altro istituto) in modo tale da mettere da parte soldi per emergenze ed evenienze particolari. Il contro dovrebbe quindi essere dissociato da quello principale e non venire utilizzato per le spese quotidiane. In poche parole, non dovresti poter spendere alcun importo depositato nel fondo utilizzando la tua normale carta bancaria.I principali passi da compiere per aprire un fondo di emergenza personale sono i seguenti:
- Assicurarsi di aver ripianato i debiti delle carte di credito
- Definire il totale che si intende risparmiare, vale a dire quanto denaro è bene mettere da parte con ogni busta paga
- Aprire un conto di risparmio separato online, per via telefonica o di persona
Se invece la propria banca non offre la possibilità di un conto di risparmio aggiuntivo, un’altra opzione valida è quella di cercare dei conti bancari gratuiti da usare per il fondo di emergenza.
Come aprire un fondo di emergenza
Vediamo adesso, in dettaglio, i passi da seguire per aprire il fondo di emergenza. Come anticipato, un’ottima idea prima di aprire un nuovo conto è quella di assicurarsi di aver saldato qualsiasi debito eventualmente contratto. A prescindere dal fatto che si intenda investire o meno, infatti, saldare i debiti contratti – pagando lo scoperto bancario e mantenendo basse le spese della carta di credito – è una regola generale che conviene sempre seguire.
Una volta azzerati i debiti, il secondo passo da compiere è quello di calcolare quanto si può effettivamente mettere da parte ogni mese dopo aver ricevuto la busta paga, assicurandosi di poter saldare comunque tutte le bollette e le spese quotidiane essenziali. Per farlo basta annotare l’importo del budget settimanale e mensile su un quaderno, oppure su un foglio di calcolo Excel, e aggiungere eventuali modifiche in caso di variazioni dello stipendio nel tempo.
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Appurato quindi il budget disponibile, si può decidere quanto depositare sul conto di risparmio di emergenza e quanto invece, ad esempio, su un conto di investimento. Una possibilità è mettere da parte il 20% dello stipendio mensile, ma ovviamente se si riesce a risparmiare ancora di più è meglio. E a questo punto, non resta che assicurarsi di impostare un bonifico automatico dal conto bancario principale al conto di risparmio di emergenza, preferibilmente da effettuarsi il giorno successivo al giorno di paga.
Le raccomandazioni degli esperti
La raccomandazione generale degli esperti è quella di arrivare a mettere da parte, all’interno del fondo di emergenza, una cifra che sia pari almeno a tre volte il reddito mensile, se non addirittura a sei volte il proprio stipendio. Questo perché, in caso di emergenza finanziaria improvvisa, sia possibile vivere con il fondo di emergenza per un periodo da tre a sei mesi, cioè un arco di tempo sufficiente a riorganizzare le proprie finanze. Si tratta di una regola generale, ovviamente, che può essere influenzata caso per caso da diversi fattori, come la previdenza sociale e gli aiuti pubblici disponibili nel Paese in cui si vive. Ma in linea di massima, un fondo di emergenza che ammonti almeno a tre volte di reddito mensile è una buona base da cui partire.