Discriminazione disabili, una realtà da combattere. Infatti è fondamentale, oggi, domandarsi che cosa può fare una persona disabile quando viene discriminata. E qual è, se esiste, la legge che tutela i disabili in Italia. La buona notizia è che esistono norme ed esiste una “rete di protezione” per affrontare al meglio questi casi. Vediamo di seguito tutte le normative e gli strumenti di cui è possibile servirsi per chiedere aiuto.
Il percorso (a ostacoli) contro la discriminazione
Quali sono, dunque, le leggi a livello europeo che regolano i comportamenti da tenere (e non tenere) nei confronti delle persone disabili? Le normative in tal senso sono molte, emerse nel corso del tempo a partire dalla fine degli anni Settanta. Ecco dunque, innanzitutto, le tappe del percorso:
- Tra 1991 e 1993 in Italia è stato introdotto il progetto HELIOS, ancora poco specifico nei confronti della disabilità.
- Il 1997 è l’anno della svolta, per le normative in favore della disabilità. All’interno del Trattato di Amsterdam, ratificato quell’anno, compare infatti l’articolo 13, in base al quale il Consiglio acquisisce il potere di prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sulla disabilità. In più, sempre nel 1997, nasce “L’EUROPEAN DISABILITY FORUM”.
- Arriva nel 2000 un altro “assist” fondamentale alla disabilità. Si tratta della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”, delle quale a noi interessano due articoli-cardine. L’art. 21, che vieta discriminazioni (anche) fondate sull’esistenza di handicap; l’art. 26, il quale stabilisce che “L’Unione riconosce e rispetta il diritto dei disabili di beneficiare di misure intese a garantirne l’autonomia, l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità”.
Discriminazione disabili, le normative
A livello nazionale, ad oggi, la norma più importante contro la discriminazione dei disabili è la legge n 67/2006, che rende perseguibili, in pratica, tutti gli atti discriminatori contro la disabilità e permette ai servizi preposti di correre in aiuto di chi ha bisogno. Ma le normative sulla tutela dei disabili hanno raggiunto un ulteriore punto di svolta nel 2010, questa volta a livello europeo, quando l’UE ha ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite (CRPD). Da quel momento in avanti, l’Unione Europea si è impegnata a far rispettare tale Convenzione, dando forma nello specifico alla “Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020”.
Parliamo di una strategia in otto punti, che corrispondono agli otto settori in cui l’UE e i paesi membri si impegnano a collaborare, con il fine ultimo di proteggere e tutelare i disabili. Ecco i settori e gli ambiti di intervento prefissati:
- Accessibilità, ovvero garanzia di accesso dei disabili a beni, servizi e assistenza
- Partecipazione, vale a dire garanzia che i disabili possano esercitare i diritti fondamentali di ogni cittadino europeo
- Uguaglianza, cioè implementazione delle politiche egualitarie
- Occupazione, cioè garanzia di un aumento del numero di lavoratori disabili
- Istruzione e formazione, cioè fare in modo che gli studenti disabili possano usufruire di un sistema di istruzione permanente e accessibile
- Protezione sociale, punto fondamentale nel nostro discorso, perché significa affrontare i problemi sociali che affliggono i disabili (disuguaglianze nel reddito, rischio di povertà, ecc.)
- Salute, ovvero la garanzia di un accesso equo e sostenibile ai servizi e alle strutture sanitarie
- Azioni esterne, quindi l’impegno a promuovere a livello globale i diritti dei disabili
A chi rivolgersi in caso di discriminazione di un disabile
Ora che abbiamo visto, per sommi punti, quali sono le leggi che tutelano a livello europeo (e nazionale) tutti i portatori di disabilità, è opportuno parlare anche di una questione cruciale. Cioè di come, quando si verificano azioni di discriminazione contro i disabili, sia possibile contrastarle chiedendo subito aiuto.
I cittadini hanno a disposizione, per fare qualcosa di concreto, il Contact Center Nazionale Antidiscriminazione di ANMIC, che è operante sul territorio da 7 anni e ha ricevuto un totale di oltre 5mila denunce (e ben 498 casi comprovati di discriminazione solo l’anno scorso, nel 2023). Ma in cosa consiste, esattamente, il servizio offerto in questo ambito ai cittadini?
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Il Contact Center Nazionale, una volta allertato, può intervenire nei singoli casi operando una “moral suasion” (cioè un invito autorevole a modificare determinati comportamenti) oppure andare oltre (nei casi più gravi) prendendo contatti con le Istituzioni, con gli enti, con le aziende. Un punto decisivo, che rende questo tipo di supporto davvero fondamentale, è la sinergia a livello nazionale tra le tantissime strutture dell’Associazione ANMIC, cosa che permette di intervenire tempestivamente sul territorio.
Ecco come contattare l’ANMIC in casi di episodi di discriminazione dei disabili:
- E-mail all’indirizzo antidisciminazione@anmic.it
- Numero Verde ANMIC 800-572775;
Il Servizio è disponibile martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 13.00. Il pomeriggio dalle ore 15.30 fino alle 17.00.
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