Ma davvero è legale creare e vendere cosmetici fatti in casa? Negli ultimi anni, la passione per l’autoproduzione di cosmetici naturali è cresciuta a dismisura. Sempre più persone si cimentano nella realizzazione di creme, saponi, balsami e altri prodotti beauty direttamente nella propria cucina. Ma cosa succede se si vuole fare il ‘salto’, e iniziare a vendere questi cosmetici fatti in casa? La legge italiana lo permette? La risposta, purtroppo, è molto più complessa (e restrittiva) di quanto si possa immaginare. Ecco qui sotto tutti i dettagli.
Creare e vendere cosmetici fatti in casa, cosa dice la normativa di riferimento
In Italia, la produzione e la vendita di cosmetici sono disciplinate dal Regolamento Europeo 1223/2009, che ha sostituito la vecchia legge nazionale a partire dal 2013. Questo regolamento stabilisce criteri molto rigidi per garantire la sicurezza dei consumatori e si applica a tutti i prodotti cosmetici, indipendentemente dalla scala di produzione.Cosa prevede la legge
Per poter vendere legalmente un cosmetico (inclusi saponi, creme, balsami, oli), è quindi necessario:
- Disporre di un laboratorio a norma di legge, conforme alle buone pratiche di fabbricazione (GMP, ISO 22716)
- Aprire una partita IVA e iscrivere la propria attività al registro delle imprese
- Avere un responsabile tecnico (chimico o farmacista) che firmi e approvi le formulazioni dei prodotti
- Redigere per ogni prodotto l’apposita documentazione informativa (Product Information File, PIF), che include la formula, i dati di sicurezza, i test di efficacia, le specifiche degli ingredienti e le prove di laboratorio
- Notificare ogni prodotto al portale europeo CPNP (Cosmetic Products Notification Portal) prima dell’immissione sul mercato
- Etichettare correttamente ogni prodotto, indicando ingredienti, lotto, scadenza, responsabile, modalità d’uso e avvertenze obbligatorie.
Cosmetici fatti in casa: vietata la vendita senza requisiti
La legge è dunque chiara: non è legale vendere cosmetici autoprodotti in casa se non si rispettano tutte le condizioni sopra descritte. Anche se si tratta di piccole quantità, di vendita online o tra amici, la normativa non fa distinzioni: ogni prodotto immesso sul mercato deve essere sicuro, tracciabile e realizzato in ambienti controllati.
Perché non si possono vendere i cosmetici fatti in casa
I principali motivi del divieto imposto dalla legge sono:
- Sicurezza del consumatore: i cosmetici devono essere testati per garantire che non provochino danni alla salute
- Tracciabilità: in caso di reazioni avverse, deve essere possibile risalire alla produzione
- Etichettatura corretta: il consumatore ha diritto a informazioni chiare e veritiere
- Controlli sanitari: i laboratori di produzione devono essere ispezionabili dalle autorità competenti.
Di conseguenza, chi vende cosmetici fatti in casa senza autorizzazioni rischia sanzioni amministrative e penali, tra cui il sequestro dei prodotti e, nei casi più gravi, l’accusa di esercizio abusivo della professione chimica.
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Cosa si può fare legalmente
È invece concesso dalla legge:
- L’autoproduzione per uso personale: puoi realizzare cosmetici per te stesso o come regalo occasionale per amici e parenti, purché non ci sia alcuna transazione commerciale.
- La collaborazione con laboratori conto terzi: alcune realtà offrono la possibilità di sviluppare la propria linea di cosmetici affidando la produzione e la certificazione a laboratori autorizzati, che si occupano di tutti gli aspetti normativi e burocratici.
Attenzione alle false scorciatoie
Molti pensano che vendere piccole quantità, partecipare a mercatini o utilizzare piattaforme online sia ‘tollerato’ dalla legge. Ma in realtà, anche una sola vendita senza requisiti è considerata illegale. Le autorità effettuano controlli sia online che offline e le sanzioni possono essere molto pesanti.
Insomma, creare cosmetici in casa è un hobby bellissimo e creativo, ma la vendita è vietata senza il rispetto di tutte le norme europee e italiane. Chi desidera trasformare la propria passione in un’attività commerciale deve essere consapevole degli obblighi, dei costi e delle responsabilità previsti dalla legge. Meglio informarsi bene e, se necessario, affidarsi a professionisti del settore per evitare rischi e sanzioni