Dicembre è uno dei mesi più intensi sul fronte fiscale e tra gli appuntamenti da non dimenticare c’è anche il saldo Imu, in scadenza il 16 dicembre. Non tutti, però, devono pagare: l’Imu resta un’imposta legata a specifiche tipologie di immobili, come seconde case, fabbricati diversi dall’abitazione principale e aree edificabili. Ecco tutti i dettagli.
Imu, quando scade nel 2025
L’Imu 2025 si paga in due tornate distinte:
- 16 giugno: acconto o rata unica, di norma pari al 50% di quanto versato l’anno precedente, calcolato con aliquote e detrazioni dell’anno passato
- 16 dicembre: saldo dovuto per chi a giugno ha versato solo l’acconto. In questa fase, si applicano le aliquote 2025 approvate dal Comune e pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre.
Chi deve versare l’Imu
Sono obbligati al versamento dell’Imu i seguenti soggetti:
- Proprietari di fabbricati, seconde case, aree edificabili e terreni soggetti a imposta
- Titolari di diritti reali come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie
- Concessionari di aree demaniali
- Utilizzatori di immobili in leasing (anche se l’immobile è in costruzione)
- Coniugi assegnatari della casa familiare in caso di separazione o divorzio.
Esenzioni principali
Va tuttavia ricordato che dal 1° gennaio 2014 l’Imu non si applica più all’abitazione principale, a patto che:
- Il contribuente vi abbia sia la residenza anagrafica che la dimora abituale
- L’immobile non sia di lusso (categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7).
Sono inoltre esenti:
- Gli immobili equiparati all’abitazione principale
- Immobili occupati abusivamente, se è stata presentata una denuncia all’autorità giudiziaria e una successiva dichiarazione Imu entro il 30 giugno 2026
- Terreni agricoli detenuti e coltivati da coltivatori diretti, collocati nelle isole minori e nei Comuni montani o agevolati
- Immobili di enti non commerciali
- Immobili situati nella ZES Unica Mezzogiorno, acquistati o costruiti dal 2025 e destinati ad attività d’impresa
- Beni immobili culturali (musei, archivi, biblioteche) e immobili destinati esclusivamente al culto
- Fabbricati del gruppo catastale E
- Immobili ubicati in zone colpite da calamità con stato d’emergenza vigente.
I Comuni possono inoltre prevedere l’esenzione per l’abitazione di anziani o disabili ricoverati in strutture sanitarie, a condizione che l’immobile non sia affittato o dato in comodato.
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Agevolazioni e riduzioni previste per l’Imu
Per il 2025 restano inoltre confermate varie riduzioni e agevolazioni sul pagamento dell’Imu. In particolare:
- Riduzione del 50% per immobili concessi in comodato gratuito a parenti di primo grado (genitori o figli)
- Riduzione del 50% per fabbricati di interesse storico o artistico
- Riduzione 50% per immobili inagibili o inabitabili
- Riduzione del 50% per l’unico immobile posseduto da pensionati residenti all’estero, titolari di pensione estera convenzionata con l’Italia.
- Riduzione del 25% per abitazioni locate a canone concordato.
Come pagare l’Imu
Il pagamento dell’Imu va effettuato con il modello F24 o tramite bollettino postale. Se si sceglie il modello F24, nella sezione “IMU e altri tributi locali” bisogna indicare:
- Codice catastale del Comune
- Numero degli immobili
- Anno d’imposta (in questo caso 2025)
- Importo da versare, con codice tributo, per ogni tipologia di immobile.
Bisogna inoltre barrare la casella “Saldo” e ricordarsi, prima di pagare, di verificare il regolamento comunale, così da non versare più del dovuto e sfruttare tutte le agevolazioni disponibili.