In Italia, il riconoscimento della pensione permanente per le malattie croniche è previsto in maniera specifica dalla legge. In presenza di disturbi cronici o invalidanti, che incidono in modo rilevante sulle capacità lavorative, la normativa prevede infatti prestazioni assistenziali ed economiche rivolte alle persone che si trovano in condizioni di salute irreversibili, e che subiscono limitazioni permanenti nello svolgimento di una normale attività lavorativa. Ecco tutti i dettagli.
Malattia croniche, come funziona la pensione permanente
L’INPS è l’ente di riferimento per l’istruttoria e il rilascio di queste prestazioni previdenziali per chi soffre di malattie croniche. In sostanza, l’Istituto gestisce il procedimento che prende in esame criteri medici, requisiti di gravità della condizione e, in alcune situazioni, anche vincoli legati al reddito e alla residenza in Italia. La pensione permanente si concretizza fondamentalmente attraverso:
- La pensione di inabilità
- L’assegno ordinario di invalidità
- L’indennità di accompagnamento.
Gli strumenti di previdenza per i malati cronici
La pensione di inabilità è riconosciuta nei casi in cui la persona risulti completamente e permanentemente impossibilitata a svolgere qualsiasi attività lavorativa, secondo le valutazioni delle commissioni medico-legali dell’INPS. L’assegno ordinario di invalidità, invece, si rivolge a chi presenta una riduzione della capacità lavorativa di almeno i due terzi, determinata da patologie croniche, pur mantenendo una parziale possibilità di lavoro. Quanto all’indennità di accompagnamento, è destinata a chi necessita di un’assistenza continua (ed è concessa indipendentemente dai limiti di reddito).Per accedere a queste prestazioni è indispensabile una diagnosi che confermi il carattere permanente e invalidante della malattia, e occorre seguire un iter di valutazione medico-legale. Il percorso prevede:
- Presentazione di una domanda all’INPS (anche tramite patronato o CAF)
- Trasmissione del certificato medico introduttivo da parte del medico di base
- Visita da parte della commissione sanitaria competente.
Quali malattie danno diritto a una pensione permanente
La normativa non contiene una lista esaustiva e vincolante di singole malattie, poiché la valutazione si basa sulla gravità, la cronicità e il grado di compromissione funzionale arrecato dalla malattia. Tuttavia, esistono tabelle ministeriali, approvate dal DM 5 febbraio 1992, e linee guida INPS che dettagliano per gruppi di patologie e per percentuale di invalidità i criteri di accesso ai benefici.
Le malattie croniche che più frequentemente danno diritto a una pensione permanente, secondo i parametri di gravità fissati dalla legge, sono:
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- Tumori maligni in fase avanzata o metastatica
- Patologie neurologiche degenerative (come sclerosi multipla in forma grave, morbo di Parkinson in stadio avanzato, sclerosi laterale amiotrofica)
- Malattie cardiovascolari gravi (scompenso cardiaco cronico, cardiopatie congenite complesse, esiti di infarto grave)
- Patologie respiratorie croniche, come broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) avanzata e fibrosi polmonare severa
- Insufficienza renale cronica con terapia dialitica
- Complicanze gravi del diabete mellito
- Malattie autoimmuni sistemiche, come lupus e artrite reumatoide avanzata
- Alcune patologie psichiatriche (schizofrenia, depressione maggiore con grave compromissione)
- Demenza grave, morbo di Alzheimer in fase avanzata
- Grave perdita della vista (cecità totale o parziale) e sordità bilaterale totale
L’elenco viene costantemente aggiornato – anche per tenere conto delle nuove malattie rare riconosciute – e la valutazione della commissione INPS può considerare il cumulo di più patologie, attribuendo così una percentuale di invalidità globale.
Requisiti e iter di riconoscimento
Per il riconoscimento del diritto alla pensione permanente occorre superare una determinata soglia di invalidità: almeno il 74% per l’assegno di invalidità parziale, e il 100% per la pensione di inabilità assoluta. L’erogazione della pensione può richiedere inoltre il rispetto di soglie reddituali (ad esempio, l’assegno mensile di invalidità è concesso se il reddito personale annuo non supera il limite fissato annualmente), oltre alla residenza stabile in Italia.
La domanda si effettua principalmente online sul sito INPS, oppure tramite supporto di enti intermediari autorizzati, allegando una certificazione aggiornata.