L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione fondamentale per i lavoratori affetti da infermità fisiche o mentali. Dedicata esclusivamente ai lavoratori con capacità lavorativa ridotta, questa tipologia di assegno di invalidità permette di migliorare la vita della persona compensando parte dei guadagni che non riescono a ottenere a causa di un handicap.
Cos’è l’assegno ordinario di invalidità?
L’assegno ordinario di invalidità, noto anche come assegno di invalidità civile, è una prestazione erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per i lavoratori dipendenti del settore privato, autonomi e iscritti ad alcuni fondi pensione. Questo assegno è destinato a coloro la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo, come accertato da una Commissione Medico-Legale dell’INPS.
Che differenza c’è tra pensione di invalidità e assegno ordinario di invalidità?
La principale differenza tra la pensione di invalidità e l’assegno ordinario di invalidità è che quest’ultimo è rivolto a lavoratori con capacità lavorativa ridotta, mentre la pensione di invalidità è destinata a coloro che sono completamente incapaci di lavorare. Gli assegni per invalidi civili sono specificamente mirati a coloro che hanno una capacità lavorativa ridotta, mentre la pensione di invalidità è più ampia nella sua copertura in quanto copre l’intera capacità reddituale del soggetto.
Quali sono i requisiti per avere l’assegno ordinario di invalidità?
Dunque, l’assegno ordinario di invalidità costituisce un sostegno cruciale per i lavoratori che, a causa di gravi condizioni di salute, vedono ridotta la propria capacità lavorativa. Questo beneficio può essere richiesto da diverse categorie di lavoratori, tra cui:
- dipendenti del settore privato;
- autonomi, quali artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
- gli iscritti ad alcuni fondi pensione sostitutivi ed integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria;
- professionisti iscritti alla Gestione separata.
Per ottenere tale assegno, è necessario soddisfare una serie di requisiti, che comprendono:
- valutazioni mediche che attestino una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo, effettuate da una Commissione Medico-Legale dell’INPS;
- possesso di almeno 260 contributi settimanali (corrispondenti a 5 anni), di cui 156 (corrispondenti a 3 anni) maturati nei cinque anni antecedenti la presentazione della domanda.
Inoltre, è possibile includere nella somma contributi esteri maturati in paesi convenzionati con l’Italia, al fine di soddisfare questo requisito contributivo minimo.
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Quanto si prende al mese con l’assegno ordinario di invalidità?
L’importo dell’Assegno ordinario di invalidità viene determinato con un sistema di calcolo misto, dove una quota è calcolata con il sistema retributivo e una con il sistema contributivo. Tuttavia, se il lavoratore ha iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 1995, l’assegno è calcolato interamente con il sistema contributivo.
L’assegno di invalidità civile è cumulabile con altri redditi, inclusi quelli da lavoro, ma in tal caso è prevista una riduzione del:
- 25% se il reddito lordo supera di 4 volte il trattamento minimo annuo;
- 50% se supera 5 volte il trattamento minimo annuo.
Inoltre, per coloro con meno di 40 anni di contributi, è prevista un’ulteriore trattenuta. In caso di lavoro dipendente, la riduzione è del 50% della quota di assegno che eccede il trattamento minimo, ma non supera l’importo dei redditi da lavoro percepiti.
Per il lavoro autonomo, la riduzione è del 30% della quota che eccede il trattamento minimo, fino al 30% del reddito prodotto.
Quanto tempo dura l’assegno ordinario di invalidità?
L’assegno di invalidità ha una durata triennale: una volta trascorsi i tre anni, è possibile richiederne il rinnovo presentando una nuova domanda entro la data di scadenza. Dopo aver ricevuto l’assegno per tre periodi consecutivi, questo diventa definitivo. Tuttavia, l’INPS si riserva il diritto di sottoporre l’assegno a revisione, e ciò significa che in qualsiasi momento l’ente può effettuare controlli medico-legali per accertare se le condizioni necessarie per ricevere l’assegno persistano.
Al raggiungimento dell’età pensionabile e se si possiedono tutti i requisiti necessari, l’INPS trasforma automaticamente l’assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia. Questa disposizione assicura che coloro che hanno ricevuto l’assegno di invalidità per un lungo periodo e che hanno raggiunto l’età pensionabile possano ricevere una pensione adeguata senza dover fare ulteriori richieste.
Come richiedere l’assegno ordinario di invalidità
Per presentare la domanda per l’assegno ordinario di invalidità è necessario allegare il modello SS3, compilato dal medico curante. Questa richiesta può essere inoltrata all’INPS tramite il suo portale dedicato. Di solito, l’assegno ordinario di invalidità ha inizio dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
Tuttavia, se la richiesta di rinnovo dell’assegno viene presentata entro 120 giorni dalla fine del periodo di fruizione della prestazione precedente, l’assegno può essere confermato ma avrà effetto dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la nuova domanda. Questa disposizione assicura che non vi sia interruzione nei pagamenti anche nel caso in cui la domanda di rinnovo venga presentata poco prima della scadenza del periodo precedente.
L’assegno privilegiato di invalidità
Accanto all’assegno ordinario di invalidità, abbiamo un’altra forma di assegno, che è quello “privilegiato”. L’assegno privilegiato di invalidità è una forma di sostegno riservata a coloro che hanno subito un infortunio o una malattia professionale che ha causato invalidità permanente. Questa forma assistenziale è gestita da INAIL.