Naspi e ADI sono compatibili? La Naspi è una indennità, erogata da INPS, riservata a quanti abbiano involontariamente perso l’occupazione. Non ha diritto a Naspi chi ha rassegnato le proprie dimissioni nei 12 mesi precedenti alla domanda, a meno che non siano state rassegnate per giusta casua. Vediamo i suoi criteri e le sue compatibilità.
A chi spetta la Naspi?
La Naspi spetta a:
- dipendenti pubblici e privati a tempo determinato o indeterminato;
- apprendisti;
- soci lavoratori per cooperative;
- personale artistico con contratto subordinato;
- dipendenti a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione.
I lavoratori devono aver perso il posto di lavoro involontariamente, o devono esser sopraggiunte cause di forza maggiore che li hanno inevitabilmente condotti alle “dimissioni per giusta causa”. Sono ritenute “per giusta causa” e danno dunque diritto alla Naspi, quelle dimissioni avvenute per:
- molestie;
- mobbing;
- mancato o ritardato pagamento delle buste paga;
- demansionamento ingiustificato;
- obbligo a commettere atti che infrangano la legge;
- comportamento ingiurioso da parte del datore di lavoro;
- spostamento del lavoratore presso altra sede senza che vi siano “comprovate giustificazioni tecniche” come richiesto dall’art. 2103 del codice civile;
Naspi e ADI sono compatibili?
Ma quale è la compatibilità di Naspi con altri sussidi? In generale, la Naspi non è compatibile con qualsiasi altra forma di sostegno statale.
Chi riceve la NASpI sta infatti già usufruendo di un sostegno per la disoccupazione, per tali ragioni non può contemporaneamente percepire l’Assegno di Inclusione, destinato a chi si trova altresì in una situazione di povertà, disoccupazione di lungo termine o impossibilità di trovare lavoro e che non beneficia di altri sostegni economici significativi.
Tuttavia, al termine della Naspi, è possibile, se ci si trova ancora in difficoltà economica, richiedere l’Assegno di Inclusione. In ogni caso, i sue sussidi non sono fruibili simultaneamente, ma devono necessariamente essere alternativi.
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Quanto tempo dopo Naspi posso richiedere ADI?
Una volta terminato il periodo limite della Naspi, è possibile chiedere l’assegno di inclusione anche subito. La Naspi ha una durata variabile, che cambia a seconda delle settimane contributive del percettore.
Nello specifico, la corresponsione delle mensilità è basata sulle settimane contributive accumulate negli ultimi 4 anni: vengono infatti corrisposte al disoccupato la metà delle settimane contributive accumulate nell’ultimo quadriennio, per un totale che (comunque) non può superare le 24 mensilità.
Una volta terminata la naspi ed esaurite le mensilità, il percettore può presentare domanda subito dopo per l’assegno di inclusione.