Può accadere di pagare Imu in ritardo: specie in momenti storici non semplici dal punto di vista dell’inflazione, con i tassi d’interesse in continua crescita, per molte famiglie non è semplice quadrare il bilancio mensile. In molti casi, si presentano carenze di liquidità: l’unica soluzione – sebbene sanzionata – è quella di versare le imposte dovute in ritardo rispetto alla scadenza.
Non tutto, però, è perduto: il fisco italiano, infatti, specie negli ultimi anni, ha messo in campo un approccio diverso nei confronti del contribuente che ritarda (ma per un tempo limitato) i pagamenti rispetto alle scadenze originarie.
Pagare Imu in ritardo: cosa dice la normativa vigente?
Pagare l’Imu in ritardo procura effetti diversi per il contribuente a seconda dei giorni oltre la scadenza in cui si effettua il pagamento. La sanzione ordinaria, in caso di omesso o ritardato pagamento Imu, secondo la normativa vigente, è molto più alta rispetto a quella che si applica in caso di ravvedimento operoso: infatti, questa è del 15% fino a 90 giorni di ritardo e del 30% oltre questa soglia.
Tuttavia, la disciplina che rende ravvedibile, riducendo, per il contribuente, i costi derivanti dal pagare l’ Imu in ritardo.
Infatti, se il pagamento è effettuato entro 15 giorni dalla scadenza (dunque entro il 30 giugno) si applica la sanzione ultra ridotta dello 0,1% giornaliero.
Pagare Imu in ritardo: il ravvedimento breve
Se si superano i 15 giorni di ritardo, non è tutto perduto per il contribuente: si potrà, infatti, pagare l’Imu anche successivamente versando sanzioni relativamente piccole per ammontare ed effetti monetari sulle tasche di chi versa l’imposta municipale unica, specie considerando l’alto tasso di inflazione. I dettagli.
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Nel caso in cui si oltrepassi il 30 giugno, invece, la sanzione ammonterà all’1,67% e sarà possibile effettuare il pagamento tra il trentunesimo e il novantesimo giorno.
Pagare Imu in ritardo: cosa succede oltre i 90 giorni
Nel caso in cui il pagamento venga eseguito oltre il limite dei 90 giorni rispetto alla scadenza ma comunque entro il termine della dichiarazione Imu, sarà possibile accedere al ravvedimento “lungo”. In questo caso la sanzione ammonta al 3,75%.
Nel caso in cui si proceda al pagamento dell’Imu dovuta oltre la dichiarazione, che va presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo, la cifra extra da pagare ammonta al 4,28% fino a due anni dalla scadenza, altrimenti oltre questo limite temporale si arriverà ad un surplus del 5%.
Pagare Imu in ritardo: come procedere?
Pagare l’Imu in ritardo è possibile attraverso il modello F24.
Come per ogni normale versamento dell’imposta municipale unica, bisognerà indicare, nella sezione dei tributi locali, il codice del proprio comune: occorrerà, poi, indicare la quantità degli immobili, selezionare l’acconto e aggiungere all’imposta sanzioni e interessi.
Il codice tributo che vige per tutte le case diverse dalla prima (sulla quale, ricordiamo, l’Imu non è dovuta, ad eccezione che per immobili di lusso) è il 3918. Al secondo rigo, invece, si dovrà scrivere l’importo del ravvedimento calcolato in base alla tipologia scelta e al conseguente calcolo percentuale.
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