Nella Legge di Bilancio 2023 sono state introdotte delle novità per quanto riguarda le pensioni, gli aggiornamenti si riferiscono anche alla pensione insegnante. L’attenzione va soprattutto verso la Quota 103, che si può ottenere con almeno 62 anni di anzianità contributiva minima di 41 anni.
Se non si vuole approfittare della pensione anticipata, si può richiedere un incentivo alternativo in busta paga continuando a lavorare (Bonus Maroni). Se si soddisfano i requisiti della Quota 13 ma si decide di continuare a lavorare, si può quindi ottenere un aumento in busta paga.
Si tratta però di uno sconto contributivo, non è possibile valorizzare gli ultimi anni di lavoro per il diritto a pensione se si decide di optare per questa soluzione.
Età pensionabile insegnanti e tutti i requisiti
Per accedere alla pensione insegnante, tutti i docenti ed il personale ATA devono essere in possesso di alcuni requisiti anagrafici e contributivi, che variano a seconda del ruolo. La richiesta è riservata al personale scolastico a tempo indeterminato, ovvero:
- docenti e personale educativo;
- dirigenti scolastici;
- personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).
La cessazione dal servizio scatta a partire dal 1° settembre. Dirigenti scolastici e docenti hanno una scadenza diversa da rispettare per l’invio della richiesta.
- I dirigenti scolastici possono presentare la domanda ogni anno entro fine febbraio per poter andare in pensione lo stesso anno.
- I docenti e il personale educativo devono presentare la domanda l’anno precedente.
La pensione insegnante può essere di diversa entità: pensione di vecchiaia, pensione anticipata, APe Sociale, Opzione Donna, Quota 100-102-103.
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Insegnanti calcolo pensione, come si fa?
Il calcolo della pensione insegnante segue le stesse regole dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. La somma varia in base a diversi fattori: la data di inizio rapporto di lavoro, il totale dei contributi versati e il metodo di calcolo:
- sistema misto (retributivo e contributivo), se si hanno meno di 18 anni di contributi versati a fine 1995;
- retributivo, se sono stati versati contributi prima del 1995;
- contributivo, se il rapporto di lavoro è iniziato dopo il 1° gennaio 1996.
Per poter fare una “simulazione calcolo pensione” bisogna far riferimento ad alcuni dati: il montante contributivo (da consultare nei servizi online INPS o tramite Contact center), l’età della pensione richiesta, i coefficienti di trasformazione applicati al montante contributivo individuale in base all’età in cui si va in pensione.
Pensione insegnante: calcolo dal lordo al netto
Una volta che si è capito a quanto corrisponde il montante contributivo individuale, si può passare alla rendita pensionistica in questo modo:
moltiplicare il montante contributivo complessivo per il coefficiente di trasformazione e dividere l’importo per 13 mensilità. Facendo questo calcolo è possibile ottenere il totale della pensione lorda mensile.
Per calcolare la pensione netta, invece, bisogna semplicemente sottrarre le tasse dal totale lordo. Vanno considerate anche le eventuali detrazioni, da sommare al totale della pensione calcolata al netto delle tasse.