Pensioni, l’ipotesi addio alla Legge Fornero
Fornero o non Fornero, questo è il dilemma. In un’Italia in bilico, in attesa della prossima Legge di Bilancio, ci si domanda ancora se sia possibile dire basta alla legge introdotta nel 2011, una delle meno popolari nella storia della Repubblica. La Fornero ha sconvolto il panorama pensionistico del nostro Paese: l’età pensionabile si è alzata, è stato regolamentato (in maniera molto stringente) l’accesso a opzioni come la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata, e infine si è stabilito un adeguamento alle speranze di vita ogni due anni. Ma più che una cattiveria, all’epoca l’introduzione della riforma era stata necessaria come unica modalità per salvaguardare i conti pubblici.
Gli stessi conti che oggi, a distanza di 13 anni, riprendono a traballare pericolosamente. E traballa pure il sistema pensionistico tutto, visto l’andamento demografico pessimo. È infatti notizia recentissima il brusco calo delle nascite in Italia, che comporta un rapporto sempre più impari tra il numero di futuri pensionati (alto) e il numero di lavoratori (basso) che in futuro dovranno reggere sulle loro spalle il sistema-pensioni. Quindi, tornando alla Fornero, i margini per una cancellazione si assottigliano parecchio (per usare un eufemismo).
In più bisogna ricordare che la Legge Fornero finora ha garantito un risparmio di circa 80 miliardi allo Stato italiano. Insomma, pur pesando sui cittadini, la Legge del 2011 ha tenuto a galla un intero sistema. Quindi se l’idea è quella di cancellarla, bisognerà trovare altrove meccanismi che garantiscano gli stessi livelli di risparmio per le casse statali. Oppure si può puntare su piccoli correttivi. Da introdurre gradualmente. Ma anche quest’ipotesi, dati i conti in rosso del Paese, è pericolosamente vicina alla fantascienza.
Quanto costerebbe cancellare la Fornero
Ragioniamo comunque per assurdo, cercando di capire quanto ci costerebbe una cancellazione della Fornero. E quanto invece si risparmierebbe se le cose restassero come ora. Si stima che la Legge Fornero garantirà risparmi notevolissimi anche nei prossimi anni: somme ancora vicine allo 0,80% del Pil italiano nel 2030, con la curva che dovrebbe azzerarsi intorno al 2045. Tradotto in cifre, parliamo di un risparmio di 20-30 miliardi di euro. Un’enormità a cui sembra difficile rinunciare.
Se si vuole cancellare la Fornero, è quindi necessario trovare gli stessi 20-30 miliardi altrove. E al momento non ci sono. In più, l’eliminazione della Legge tanto odiata finirebbe per depotenziare l’intero impianto pensionistico. E vanificherebbe in un istante 13 anni di sacrifici. Qualcuno potrebbe obiettare, certo, che un’oculata Legge di Bilancio è in grado di trovare i soldi che ci servono. Ma come vedremo ora, i fondi a disposizione della Legge 2025 sono insufficienti.
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Quanti soldi ci sono nella Legge di Bilancio
Veniamo alla Legge di Bilancio. Le ultime stime – che saranno confermate a settembre, nella Nota di aggiornamento al Def – dicono che il Governo Meloni avrà a disposizione 25 miliardi di euro per la Legge di Bilancio. Più o meno quello che servirebbe soltanto per cancellare la Legge Fornero. Ricordiamo poi che di quei 25 miliardi, 10 sono obbligatoriamente destinati al taglio del cuneo fiscale (confermato di recente da Giorgetti). A cui si aggiungono 13 miliardi per la correzione del deficit, come imposto dal Patto di stabilità Ue.
Se quindi è un’utopia (lo dicono i numeri) cancellare oggi la Fornero, resta l’opzione correttivi. Quanto costerebbe, ci chiediamo, una revisione della legge del 2011? Da qualche anno ci prova la Lega, con il cavallo di battaglia di Quota 41. L’idea è di permettere la pensione con 41 anni di contributi e non 42 e 10 mesi come accade al momento. Ma anche questo leggero scostamento costerebbe troppo allo Stato. Per Quota 41 servirebbero infatti tra i 4 e i 5 miliardi all’anno, con picchi possibili di 9 miliardi. Soldi che ovviamente non ci sono. L’unico modo per accontentare la Lega sarebbe l’introduzione di un ricalcolo contributivo per chi vuole la pensione anticipata (come già si era fatta con Quota 103). Ma non è detto che il trucchetto funzioni.
In conclusione, possiamo dire che le risorse attuali sono insufficienti. Non permettono né la cancellazione né un superamento parziale della Legge Fornero. E per come stanno le cose, sembra addirittura a rischio la riconferma di Quota 103. Quello sì, che sarebbe un disastro.
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