Prestazione occasionale o P. Iva? Sicuramente una domanda ricorrente per i liberi professionisti, un dilemma cui sono spesso andati incontro.
Ma quando è il caso di scegliere la prestazione occasionale e quando invece la Partita Iva?
Prestazione occasionale o P.Iva?
Quando conviene scegliere la prestazione occasionale? Diciamo che la prestazione occasionale si rivela il contratto d’elezione quando si parla di un professionista che intraprende una attività sporadica.
Se si pensa di guadagnare meno di 5000 annui svolgendo attività lavorative, allora la prestazione occasionale conviene più di una partita IVA.
La prestazione occasionale, infatti, ha la caratteristica di essere un servizio fornito in modo non subordinato e sporadico (a stabilirlo, l’art 2222 del Codice Civile).
Puoi avvalertene se sei un:
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- professionista
- prenditore
- associazione
- ente privato
- pubblica amministrazione
- un’azienda del settore edilizio o dell’agricoltura
- se hai restrizioni relative al numero di dipendenti a tempo indeterminato
Caratteristiche della prestazione occasionale
Più che puntare sulle caratteristiche della prestazione occasionale, che possono essere varie ed eventuali, dobbiamo invece puntare su quello che assolutamente la prestazione non deve essere. I caratteri che non devono esistere, affinché si tratti di prestazione occasionale, sono:
- Abitualità: la prestazione non deve essere abituale, quindi ricorrente o a cadenza periodica: non si può lavorare con lo stesso cliente due volte nello stesso anno;
- Albo professionale: non si deve trattare di attività che richieda l’iscrizione ad albi
- Continuità: non deve essere una attività a carattere continuativo (nello specifico, non deve durare pià di 30 giorni)
- Coordinazione: si deve trattare di un lavoro svolto in autonomia (altrimenti, è chiaro, si è dinanzi a un lavoro subordinato.
Limiti della prestazione occasionale
Quanto ai limiti, devono essere di 5000 euro per il lavoratore, e massimo 10000 euro per il cliente. Ciò vuol dire quindi che anche il cliente, nell’arco di 1 anno, non può lavorare con più lavoratori occasionali se si superano i 10mila euro.
Vantaggi della prestazione occasionale
Solitamente, l’aspetto vantaggioso della prestazione occasionale è la ritenuta d’acconto, generalmente del 20%. Questo fermo restando che deve trattarsi comunque di somme annuali che non superino i 5000 euro.
La partita iva, invece, è per chi non lavora solo sporadicamente con i diversi clienti, ma lavora (sempre da freelance) per più clienti ma in maniera continuativa. In questo caso, si è obbligati ad aprire partita IVA poiché, come abbiamo visto, la prestazione occasionale è valida solo per chi lavora con diversi clienti ma una sola volta all’anno, senza quel carattere di continuità
Prestazione occasionale o p. iva?
In sostanza, quindi, quale è meglio delle due? Bisogna vagliare diversi aspetti:
- Se hai tanti clienti ma con i quali svolgi solo lavori sporadici, al massimo una volta all’anno, e il tuo reddito non supera i 5000 euro, allora è meglio fare un contratto di prestazione occasionale
- Se però hai diversi clienti, che però lavorano con te con un carattere continuativo (il che non significa necessariamente quotidiano, ma, facciamo un esempio, una volta al mese) allora è necessario che tu apra una partita IVA
Indubbiamente, la prestazione occasionale si presenta più vantaggiosa, se messa a confronto con una partita iva classica, ma tieni anche a mente che quando si apre una partita iva a regime forfettario puoi beneficiare di un regime fiscale agevolato con una aliquota ben inferiore al 20%.