Reddito infanzia e bonus gioventù. Lo scorso anno il governo aveva pensato a due misure volte ad aiutare da un lato la natalità e dell’altro le famiglie con figli. Per farlo, aveva pensato al reddito per l’infanzia e al bonus gioventù.
Mentre il secondo è stato definitivamente accantonato, almeno per il 2024, il primo invece è in vigore. Vediamo di cosa si tratta.
Come funziona il reddito infanzia
Il reddito infanzia, detto anche bonus infanzia, sembrerebbe destinato alle coppie italiane con un reddito fino a 90 mila euro. La proposta è stata depositata alla Camera da Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio di Fratelli d’Italia, e ad oggi non si hanno ancora conferme definitive circa il momento di entrata in vigore dello stesso.
Ci sono però ancora dubbi in merito riguardo alla procedura e alle risorse da impiegare per il finanziamento. Secondo i calcoli, dato che l’assegno viene percepito fino a sei anni di vita del bambino, la spesa totale sarebbe di 28 mila euro per bambino.
Non solo, oltre ad ottenere questa somma, i genitori potrebbero anche detrarre dalle tasse alcune spese specifiche (entro 24 mesi dalla data del parto), come quelle per consulenza psicologica e di terapia individuale o di coppia. La retribuzione mensile per il congedo parentale è prevista per l’80% anziché il 30%.
Le famiglie numerose potrebbero beneficiare di un aiuto extra, ovvero c’è la possibilità di definire le quote del reddito infanzia, al calcolo del quoziente familiare. Viene fatto un calcolo delle imposte in relazione ad un coefficiente, prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia, il numero dei componenti del nucleo familiare e le loro caratteristiche personali.
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