Rimborso Agenzia Entrate, come funziona? Il rimborso 730 non è semplice da ottenere, perché il contribuente ha l’obbligo di dimostrare di aver diritto a una somma da parte dell’Agenzia per aver pagato di più secondo i calcoli che vengono presentati in sede di dichiarazione dei redditi. Il 2024 si presenta con alcune novità per quanto riguarda questo rimborso fiscale. Quali sono?
Cosa sono i rimborsi fiscali
Cos’è il rimborso fiscale? Parliamo di un rimborso per dichiarazione, cioè una somma che viene rimborsata dopo la presentazione di una dichiarazione al Fisco, come può essere il modello 730. Infatti il documento presentato mostra deduzioni e detrazioni, oltre agli importi effettivamente dovuti allo Stato. Se risulta una somma versata in più rispetto a quanto il contribuente deve, allora questi ha diritto al rimborso della differenza tra quanto ha già pagato e il dovuto.
Il rimborso può avvenire in due modi:
- Tramite compensazione volontaria: il contribuente decide che non vuole indietro la somma versata e chiede all’Agenzia di accantonarla per i successivi pagamenti delle tasse o delle cartelle esattoriali.
- Come rimborso diretto sul conto corrente: il contribuente presenta una comunicazione contestuale al 730, dove inserisce l’IBAN per poter usufruire del rimborso. I tempi di attesa sono lunghi, ma la somma arriverà in ogni caso.
Se il contribuente si rende conto di aver diritto al rimborso, ma ha già presentato la dichiarazione senza completare il quadro RX, ha tempo fino ai 5 anni successivi alla data di presentazione per correggere la dichiarazione e procedere con la richiesta del credito vantato nei confronti dell’ente pubblico. La richiesta si presenta dal servizio dedicato del sito dell’Agenzia delle Entrate oppure presentando il modello compilato alla sede provinciale di residenza dell’Agenzia.
Nel primo caso il contribuente accede con Spid, Carta Nazionale dei Servizi e Carta d’Identità Elettronica. La pagina si presenterà come un modello da compilare per poter inserire i dati. Una volta compilato, si procede dal bottone in fondo a destra e si controlla il tutto prima della presentazione. Se si sbaglia in questa fase, si deve correggere e rifare tutto per non perdere il rimborso dell’Agenzia delle Entrate. Infine si clicca sul bottone successivo e si attende risposta dall’ente.
Nel secondo caso si procede presentandosi allo sportello con il modulo compilato con in allegato la copia del documento di riconoscimento valido. In caso si presenti la richiesta per terzi è necessario allegare la delega compilata e firmata dall’intestatario della richiesta. Rivolgendosi a un CAF o a un professionista abilitato, saranno questi enti a presentare la richiesta dove è presente una somma da rimborsare.
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Chi ha diritto al rimborso Agenzia Entrate
Possono richiedere il rimborso Agenzia Entrate:
- Chi presenta il modello Redditi. La richiesta si presenta compilando il quadro RX. Se il contribuente non compila questa parte, ma ha diritto al rimborso, l’Agenzia agisce in automatico per compensazione. Vuol dire che l’importo sarà scalato in automatico sulle successive tasse da pagare.
- Coloro che presentano il modello 730. In questo caso ci sono 3 casistiche da analizzare:
- Dipendente: riceve il rimborso diretto sulla busta paga presentando il modello 730 al posto di quello Redditi. Il rimborso è indicato nella busta paga ed è il datore di lavoro a pagarlo per poi ottenere a sua volta il rimborso dall’Agenzia.
- Pensionato: ottiene il rimborso diretto nel cedolino della pensione, presentando la dichiarazione con il modello 730 e non nel Redditi.
- Eredi: presentano il modello 730 e ricevono il rimborso, se dovuto, tramite IBAN o con bonifico postale inviato dall’Agenzia tramite lettera. In questo caso la normativa di riferimento è l’art. 5 del decreto-legge n. 73 del 2022.
- Autonomi: con bonifico a seguito di richiesta con la presentazione contestuale del modello 730 per rimborso Agenzia Entrate.
Quando arriva il rimborso Agenzia Entrate
Il rimborso Agenzia Entrate quando viene erogato? Dipendenti e pensionati ricevono l’accredito diretto in busta paga o nella pensione già a partire dal mese successivo a quello della richiesta o della presentazione del 730.
Gli autonomi devono attendere fino a 4 mesi prima della scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione (febbraio 2025). Se il contribuente autonomo ha presentato la dichiarazione con la richiesta, i tempi partono dalla data di presentazione. Se ci sono degli errori nella richiesta, oppure il rimborso supera i 4.000 euro, i tempi si allungano.