Sanzioni cedolare secca: chi la omette la cedolare secca nelle dichiarazioni dei redditi va incontro a sanzioni significative.
La cedolare secca è un regime fiscale agevolato a tutela di chi affitta immobili ad uso abitativo. Con tale tipo di strumento, è possibile sostituire l’IRPEF e le relative addizionali con un’imposta sostitutiva, applicata a un’aliquota fissa.
Rimane tuttavia di fondamentale importanza dichiarare correttamente questa opzione nel Modello 730 o nel Modello Redditi PF, onde evitare di incorrere in spiacevoli e pesanti sanzioni.
Sanzioni cedolare secca: cosa comportano?
Con il Decreto Legislativo 87/2024 sono state introdotte nuove sanzioni per chi omette la cedolare secca dalla dichiarazione dei redditi. Questa omissione comporta conseguenze significative sia per l’entità delle sanzioni sia per l’impatto economico sul contribuente.
Fino al 31 agosto 2024, le sanzioni per l’omissione della cedolare secca vanno dal 240% e il 480% dell’imposta dovuta. La variabilità dipende dalla gravità dell’errore e dalla reale e concreta volontà del contribuente di collaborare con l’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria posizione.
Ma attenzione: a partire dal 1° settembre 2024, la normativa prevederà invece e una sanzione “ammorbidita” fissa del 240% dell’imposta non dichiarata, ed un importo minimo di 500 euro. Questo cambiamento rende le sanzioni meno severe, ma certamente si tratta comunque di sanzioni di una certa entità che chiunque vorrebbe evitare.
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Riduzioni sanzioni cedolare secca
Il sistema sanzionatorio prevede anche ulteriori riduzioni in caso di ravvedimento operoso o presentazione di una dichiarazione integrativa.
Il ravvedimento operoso è quel meccanismo che consente al contribuente di correggere autonomamente l’errore prima che l’Agenzia delle Entrate avvii un procedimento di controllo. Se il contribuente corregge prima e di sua sponte l’errore, la sanzione viene quindi ridotta, proprio in virtù di tale correzione avvenuta in autonomia.
La riduzione delle sanzioni è proporzionale al tempo che intercorre tra l’errore e la sua correzione: prima il contribuente agisce, maggiore sarà la riduzione in oggetto.
Come evitare sanzioni cedolare secca?
Non sempre si incorre in sanzioni per una reale volontà di omissione: anzi, è molto frequente che il contribuente sbagli a compilare la dichiarazione dei redditi, in totale buona fede.
Per evitare errori, è dunque consigliabile prestare molta attenzione nella compilazione della dichiarazione dei redditi, verificando attentamente di aver inserito correttamente l’opzione per la cedolare secca.
L’ideale sarebbe affidarsi a un commercialista o a un consulente fiscale, cosa che appare l’unica soluzione prudente, soprattutto per chi non ha familiarità con le normative fiscali o per chi ha situazioni patrimoniali complesse.
E’ inoltre sempre consigliabile conservare tutta la documentazione relativa ai contratti di locazione e alle comunicazioni effettuate all’Agenzia delle Entrate. In caso di controllo, sarà necessario dimostrare di aver rispettato tutti gli obblighi previsti dalla legge.