SFL COM: risolto il problema che comportava l’impossibilità di caricare il modello COM durante la presentazione della domanda.
SFL COM: i problemi dei giorni scorsi
Nelle scorse settimane, molti utenti avevano riscontrato un problema relativo all’inserimento del modello COM.
Arrivati infatti a tale punto della procedura, era impossibile proseguire con l’inserimento del modello, con conseguente impossibilità di completare la domanda.
Ora, il problema, pare proprio essere stato definitivamente risolto. E’ infatti possibile caricare la domanda senza problemi, come è possibile vedere dallo screen:
Un problema non di poco conto, quello che ha attanagliato molti utenti che dovevano necessariamente presentare tale modello in allegato alla domanda Il modello COM infatti, è indispensabile quando è necessario dichiarare che il richiedente o un proprio familiare svolge già una attività lavorativa. Con tale modello, il fruitore del beneficio va a fare una dichiarazione importantissima sul proprio reddito familiare.
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Ora il problema è finalmente stato risolto.
Basterà semplicemente cliccare su “azioni”, aprendo il menù a tendina, e poi cliccare sul simbolino dell’euro, e potremo inserire il modello.
SFL e ADI: perché alcuni rimarranno esclusi dai sussidi
Lo si dice già da mesi: il Supporto è riservato agli occupabili, l‘Assegno di inclusione ai non occupabili. Ma le cose non sono così semplici come sembrano. Ciò per svariati motivi.
Innanzitutto, non tutti coloro che appartengono alla fascia 18-59 accederanno con questa facilità al sussidio. Essendo per loro obbligatorio frequentare dei corsi di formazione e dare disponibilità al lavoro, viene da sè che deve trattarsi di persone totalmente prive di un’occupazione. Questo significa che invece, coloro che pur rientrando nel limite ISEE di 6000 euro annui hanno però una occupazione, non potranno impegnarsi e tenere fede agli impegni da prendere coi Centri per l’impiego, con conseguente impossibilità di percepire il sussidio.
Discorso simile vale per i “non occupabili”, ovvero per quei soggetti nel cui nucleo è presente un over 60, un minorenne o un disabile.
Se infatti Meloni ha statuito che queste persone non perderanno il sussidio, diversamente stimano invece dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb).
L’organismo, infatti, che ha il compito di vigilare sulla spesa pubblica, stima invece che quasi 100mila famiglie con all’interno almeno uno dei soggetti sopra citati, perderà comunque il sussidio e non accederà dunque all’assegno di inclusione.
Il motivo? L’ha spiegato lo stesso Upb: “per effetto dei vincoli di natura economica”. Questo è quanto emerso dal rapporto dell’Ufficio:
Dei quasi 1,2 milioni di nuclei beneficiari di RdC, circa 400.000 (il 33,6 per cento) sono esclusi dall’AdI perché al loro interno non sono presenti soggetti tutelati. Dei restanti 790.000 nuclei in cui sono presenti soggetti tutelati, circa 97.000 (il 12,1 per cento) risulterebbero comunque esclusi dalla fruizione dell’AdI per effetto dei vincoli di natura economica. Nel complesso, dunque, i nuclei beneficiari dell’AdI risulterebbero poco più di 690.000, circa il 58 per cento degli attuali beneficiari del RdC.
In termini di individui, i soggetti non beneficiari dell’AdI sarebbero circa 823.000 (un terzo circa dei percettori del RdC), di cui 553.000 per effetto dell’esclusione dei nuclei senza tutelati e 270.000 appartenenti a nuclei tutelati ma esclusi per effetto dei vincoli di carattere economico.
Emerge quindi un inquietante (in parte forse anche inaspettato) dato, che alla vigilia del debutto dell’ADI e a pochi giorni dall’attivazione di SFL getta scompiglio e sconforto tra i percettori dei due sussidi.