Sfruttamento del lavoro. La storia di Manuel (nome di fantasia, ndr), membro della comunità LGBT, ora da solo perché i suoi lo hanno “buttato fuori di casa”.
Il giovane 22enne ha girato l’Italia per cercare lavoro, sempre con lo stesso copione che si ripete. Tra prove non retribuite e lavori mal pagati, con la stanchezza sulle spalle di una generazione a cui gli adulti non danno un futuro.
“Nessuno mi ha mai chiamato dai centri per l’impiego”
Manuel ha 22 anni, ed è stato ritenuto occupabile. Per questo motivo, non fruirà più di RdC. Il punto è che, riferisce, non è mai stato chiamato per avere quello che lui chiama un “vero lavoro”.
Come tanti altri percettori RdC, anche lui ha aspettato invano la chiamata da parte dei Centri per l’impiego, e ora, suo malgrado, si ritrova senza Reddito e senza un lavoro.
“Mi son girato mezza Italia tra spostamenti fisici e colloqui online per ottenere lavoro ma il nulla è stato il risultato. Faccio parte della generazione che non viene creduta quando dice che entro una certa età viene dato solo sfruttamento mascherato da ‘prova non pagata’ che muterà in scuse assurde per non assumere”
E ancora: “Faccio parte della generazione che si sente dire che non ha voglia di far nulla, per poi non essere pagata quando fa di tutto, anche al doppio delle ore di lavoro legali Faccio parte della generazione che non sa se avrà pensione, non vedendo traccia di possibilità di lavoro, soprattutto in zone come Taranto”.
“I miei mi hanno buttato fuori per il mio orientamento”
Manuel dice di avere problemi di salute, ma pur essendo inabile allo svolgimento di lavori pesanti, tale inabilità non gli viene riconosciuta: “Non ho un punteggio abbastanza alto”, spiega.
Alle spalle, Manuel ha un passato doloroso, fatto di grandi incomprensioni familiari e dolorose rotture: “Ho fatto richiesta al RDC quando son stato cacciato di casa per il mio orientamento, non solo quello politico”.
Sfruttamento del lavoro. Settimane senza cibo, ho dormito per strada
“Ho dormito per strada, quando ho potuto dormire li. Son stato settimane senza cibo. Non ho diritto al RDC?
Non ho diritto a nulla?”, si chiede Manuel.
Il giovane è un attivista della comunità LGBT, “lo faccio da 4 anni, in modo ufficiale”.
Al contrario dei suoi coetanei, che “vivono felici e giocano, sorridono”, Manuel spera solo di poter, un giorno, avere un posto da poter chiamare casa.