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Sfruttamento del lavoro. Oggi vi raccontiamo la storia di Rachele, mamma di due bimbi di 1 e 3 anni. Rachele è single, e fino ad ora per mantenere i suoi due bambini ha contato solo sulle sue forze.
“5 euro l’ora in nero per fare le pulizie”
“Sono una mamma single con 2 bambini di 1 e 3 anni. Mia figlia va scuola e fa due terapie: logopedia e psicomotricità. L’ultima la pago col reddito perché è privato e l’ASL non mi aiuta. Sempre col reddito paco anche acqua, luce ed affitto“.
Poi, ci racconta, fa dei lavori saltuari: le fruttano appena 5 euro l’ora. “Svolgo lavoretti di pulizie per 5 euro a ora e porto con me mio figlio di anno, 1 mentre la piccola va a scuola…. io vorrei lavorare ,percependo un salario per mantenermi e essere inquadrata. Non ne posso più dei lavoro in nero, sono sempre tentata di mollare tutto, ma poi guardo i miei figli e vado avanti per loro….”
Si rivolge allo Stato, Rachele: “Grazie stato per quello che ci stai facendo, Meloni, non capirai mai perché non puoi metterti nei nostri panni. Ho sempre desiderato laurearmi in medicina ma le spese non me lo permettono e rimarrà per sempre un sogno che non realizzerò mai”.
La storia di Rachele è una storia come tantissime altre. Il lavoro in nero è al giorno d’oggi un inconfutabile dato di fatto, una piaga difficilmente estirpabile.
Vediamo insieme qualche dato.
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Sfruttamento del lavoro e lavoro in nero: i dati ISTAT
Circa 3 milioni di persone lavorano a nero in Italia: si tratta di un fenomeno talmente dilagante e preoccupante che il Ministero del lavoro ha pubblicato un Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, con l’obiettivo di contrastarlo.
Il piano prevede:
- un aumento delle ispezioni del 20% rispetto al periodo 2019-2021, entro il 2024.
- un inasprimento delle sanzioni
C’è poi anche il “lavoro grigio”: si tratta di quei lavori che non nascono senza base contrattuale, ma la cui base contrattuale è diversa dalla prestazione lavorativa effettivamente svolta (es. un lavoro full-time inquadrato da part-time. O un lavoro da dipendente inquadrato come co.co.pro)