In Italia, le spese legali possono essere gratuite per chi ha un reddito particolarmente basso. Questo è possibile attraverso il gratuito patrocinio, un istituto che garantisce l’accesso alla giustizia anche a chi non può permettersi un avvocato e ingenti spese processuali. Si tratta di un beneficio che è disponibile sia nei processi civili che penali, ma è essenziale sapere chi può farne richiesta, in cosa consiste esattamente e come fare a ottenere il gratuito patrocinio. Ecco qui sotto tutti i dettagli.
Spese legali gratuite, come funzionano
Come anticipato, in Italia esiste per fortuna un meccanismo che va incontro a chi ha redditi molto bassi, concedendo la possibilità di avere assistenza legale in maniera gratuita. Parliamo in sostanza del gratuito patrocinio, che comporta per i cittadini l’esenzione dal pagamento delle spese di giustizia e la nomina di un avvocato totalmente a spese dello Stato.
Tuttavia, va sottolineato che solo alcune spese legali sono fruibili maniera totalmente gratuita (ad esempio, l’ottenimento di copie degli atti necessari per la difesa). Mentre altri esborsi, come quelli legati alle parcelle degli avvocati, sono semplicemente anticipate dallo Stato e poi eventualmente recuperate dalla ‘parte soccombente’ in caso di vittoria.In ogni caso, un cittadino in difficoltà può richiedere l’ammissione al gratuito patrocinio per:
- Difendersi, per esempio nel caso in cui sia chiamato in giudizio da altri
- Agire, ad esempio per tutelare un suo diritto.
E questo può essere fatto in ogni stato e grado del processo. Ma se il beneficiario del patrocinio gratuito è soccombente (cioè perde la causa), non può assolutamente utilizzare il beneficio per proporre l’impugnazione.
Chi ha diritto alle spese legali gratuite
Non tutti hanno diritto in Italia al gratuito patrocinio. Che richiede invece il soddisfacimento dei seguenti requisiti, stabiliti dal Decreto del Ministero della Giustizia del 10 maggio 2023:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
- Essere cittadini italiani, stranieri regolarmente soggiornanti, apolidi, o enti non a scopo di lucro
- Avere un reddito annuo imponibile inferiore a un determinato limite, attualmente fissato a 12.838,01 euro (ma il limite può essere aumentato in base al reddito dei familiari conviventi, sommando i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, e viene aggiornato ogni due anni)
- In caso di procedimento penale, il limite di reddito è aumentato di 1.032,91 euro (rispetto a quanto stabilito sopra) per ogni familiare convivente.
Non sono invece ammessi al gratuito patrocinio tutti coloro che hanno commesso reati fiscali, o che agiscono con intenti pretestuosi.
Come si richiede il gratuito patrocinio?
La fruizione del gratuito patrocinio, per la copertura delle spese legali, non è automatica. Ma è vincolata alla presentazione di una domanda specifica al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente per la causa, con allegata la documentazione che attesta il reddito e lo stato del richiedente.
La domanda può essere presentata personalmente, oppure attraverso il difensore scelto, che dovrà autenticare la firma. A seguire, il Consiglio dell’Ordine valuterà la fondatezza delle richieste e la sussistenza dei requisiti per l’ammissione, decidendo in definitiva se accogliere o meno la domanda del richiedente.
In termini pratici, l’istanza presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente può essere presentata:
- Personalmente
- Tramite raccomandata con avviso di ricevimento
- Telematicamente, attraverso il difensore che ne autentica la sottoscrizione.
La richiesta è in carta semplice, e deve essere redatta in duplice copia:
- Una per il Consiglio dell’Ordine
- E una per l’Agenzia delle Entrate.
In ambito penale, invece, la domanda per l’ammissione alle spese legali gratuite dovrà essere presentata, dal richiedente o dal suo avvocato, presso la cancelleria del magistrato davanti al quale pende il procedimento.