Mentre il Governo spinge, per far confluire lo SPID all’interno del servizio IT-Wallet, ecco la beffa pronta per il mese di luglio 2025. Un altro provider, infatti, è pronto a imporre SPID a pagamento agli iscritti alla piattaforma. Obbligando in questo modo a un esborso (seppur minimo) che dovrebbe ripetersi ogni anno. Insomma, altri soldi rischiano di andarsene per un servizio che fino a poco tempo fa tutti offrivano gratuitamente. E in tutto questo, l’esecutivo lascia fare. Ecco di seguito i dettagli.
SPID, scatta il pagamento da luglio 2025
La notizia è di quelle clamorose (e deprimenti). Lo SPID infatti sarà a pagamento, a partire dalla fine di luglio 2025, per tutti gli utenti che finora si erano affidati a un determinato provider del servizio. Lo stesso era accaduto nei mesi scorsi per Aruba. E così sarà, adesso, anche nel caso di InfoCert (parte del gruppo Tinexta).
Dunque, migliaia di possessori dello SPID si dovranno preparare a sborsare la somma indicata di 5,98 euro (Iva inclusa) all’anno. Con decorrenza a partire dal 28 luglio 2025. Una sorta di abbonamento da rinnovare ogni 12 mesi, alla stregua di quanto fatto dalle piattaforme di intrattenimento (si veda Netflix e simili) e da canali satellitari noti. Solo che in questo caso, si andrà a ‘marciare’ sugli stipendi già bassi – per non parlare dei sussidi – di chi contava invece su un aiuto gratuito per utilizzare la propria identità digitale in maniera agevole.Come funziona il nuovo abbonamento SPID
Secondo quanto indicato dal provider Infocert, il nuovo abbonamento SPID non scatterà in automatico. Sarà infatti possibile non esprimere il proprio consenso, portando in questo modo alla decadenza del servizio fornito. Come si evince dalla mail inviata da Infocert a tutti i suoi utenti, il provider avrebbe “offerto lo Spid gratuitamente” per 10 anni promuovendo “l’accesso alla digitalizzazione” per i cittadini italiani. Peccato che non venga spiegato, adesso, il motivo del dietrofront improvviso.
Come recedere dal contratto SPID
Per fortuna, è comunque possibile recedere dal contratto SPID seguendo alcuni semplici passaggi. Ovvero:
- Mandare una PEC all’indirizzo revoca.spid@legalmail.it
- Mandare una raccomandata a/r all’indirizzo InfoCert S.p.A., – Direzione Generale e Amministrativa – Piazzale Flaminio 1/B 00196 Roma.
Inoltre, per ulteriori dettagli, è consigliabile consultare il sito ufficiale di Infocert. Dal quale è anche possibile accedere a una web chat con l’assistenza. O si può anche chiamare il call center aziendale al numero 049 78 49 360.
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Cosa succede agli altri operatori SPID
Al momento gli altri operatori SPID sembrano intenzionati a mantenere gratuito il servizio. PosteID, ad esempio, che gestisce più del 70% dei 39 milioni di possessori di SPID, dovrebbe continuare a garantire la gratuità. Resta però il fatto che Aruba, prima, e Infocert adesso, hanno lanciato un segnale allarmante. Che potrebbe spingere presto altri gestori ad accodarsi. Soprattutto se apparirà evidente che gli utenti, pur di non dover cambiare gestore, sono disposti a sborsare quei (quasi) 6 euro all’anno.
Nella peggiore delle ipotesi, lo SPID potrebbe presto diventare un servizio totalmente a pagamento. Cosa che risulterebbe disastrosa per coloro che percepiscono salari bassi o non lavorano proprio. Perché anche pochi euro, si sa, fanno tutta la differenza del mondo. E forse il nostro Governo dovrebbe impegnarsi più seriamente per impedire che si verifichino situazioni di questo tipo. Dopotutto, da chi ci guida ci si aspetta coerenza e reale voglia di stare dalla parte del popolo. Mentre finora abbiamo solo assistito a grandi, roboanti annunci. Fatti davvero pochi.