Presto sarà addio definitivo allo SPID, almeno stando a quanto emerso in questi giorni da canali ufficiali. Il Governo, infatti, sembra ormai intenzionato a mettere in soffitta l’Identità Digitale introdotta solo pochi anni fa. Che confluirà dunque in un sistema più semplice, pensato per venire incontro ai cittadini nel marasma di codici, tesserini e identificazioni al momento in atto. Ecco qui sotto tutti i dettagli sull’addio allo SPID e quello che è importante sapere a riguardo.
Addio allo SPID, la conferma dal Governo
Un addio certo, ma progressivo, è quello che il Governo ha promesso in merito allo SPID in Italia. A confermarlo, di recente, è stato il Sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, in un’apposita audizione alla Camera. “Credo che in uno Stato serio”, ha detto Butti, “l’Identità Digitale debba essere unica e rilasciata dallo Stato, con tutto il rispetto per i provider privati”. Scacco ai provider SPID, dunque – che di recente stavano introducendo servizi a pagamento – e tanti saluti a un’identità che, immaginiamo, non verrà rimpianta da molti.Si parla tuttavia di uno ‘spegnimento’ graduale, per lo SPID. “L’obiettivo è spegnere progressivamente SPID”, ha aggiunto infatti il Sottosegretario. “Lo faremo in assoluto accordo con i privati, che abbiamo ringraziato, perché hanno supplito alle carenze dei governi che ci hanno preceduto per ben otto anni. SPID è attualmente, indiscutibilmente, uno strumento molto importante, va perfezionato, va curato, va reso meno vulnerabile sotto tutti i punti di vista”.
Quanto alle tempistiche di addio allo SPID, ancora non sono state comunicate con chiarezza. Ma al posto di questo strumento, l’esecutivo ha già pronto un sostituto.
Da cosa verrà sostituito lo SPID
Al posto dello SPID, stando ai piani del Governo, verrà utilizzata come unica modalità di accesso ai servizi digitali la CIE. Questo perché la CIE è sviluppate e gestita direttamente dallo Stato, e permette quindi di ‘bypassare’ i provider che al momento forniscono invece lo SPID. Finora, circa 33 milioni di italiani hanno richiesto le credenziali SPID per accedere ai servizi online della PA. Quindi non sarà facile, nel prossimo periodo, procedere a uno spegnimento della misura (anche se progressivo).
Ma l’esecutivo sembra armato di pazienza, anche perché il progetto sul lungo periodo è chiaro. “Il nostro obiettivo”, spiega infatti il Sottosegretario all’Innovazione Butti, “è quello di arrivare a compimento di un percorso che credo possa richiedere ancora due o tre anni, proprio con l’aiuto dei privati, arrivando alla costituzione di un wallet che sarà pubblico e di un wallet che sarà privato. Ovviamente noi su SPID continueremo a lavorare. Non sfugge a nessuno che abbia manifestato tutta la sua vulnerabilità”.
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Perché è stata scelta la Carta di identità elettronica
Presto o tardi, dunque, lo SPID lascerà il posto alla CIE. E i motivi sono molto facili da intuire. In particolare perché la CIE:
- Al momento è la forma di identificazione più sicura in assoluto
- Viene emessa dallo Stato (attraverso l’Istituto Poligrafico e Zecca), senza dover coinvolgere provider privati.
La speranza, in ogni caso, è che lo spegnimento progressivo dello SPID sia ‘indolore’. Quindi senza annunci contraddittori, confusione negli accordi con i provider o modalità poco chiare. Perché se è questa la strada scelta da chi ci Governa – scelta logica, che punta a semplificarci la vita – allora andrà percorsa nel modo più razionale e corretto possibile.