Stipendi più alti dal 2026: meno tasse su straordinari, aumenti contrattuali e premi

Redazione

21 Ottobre 2025

,

Seguici su: Instagram    whtasapp    youtube   tiktok   facebook

Dal 2026 arriva una ventata di novità per chi lavora nel settore privato: la Legge di Bilancio prevede infatti l’introduzione di un importante pacchetto di tagli fiscali pensato per aumentare gli stipendi e il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti, soprattutto quelli con redditi fino a 40.000 euro annui. Le nuove agevolazioni non toccano direttamente l’Irpef sugli stipendi ordinari, ma si concentrano sulle componenti variabili della busta paga: straordinari, turni festivi o notturni, premi di produttività e aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali. Vediamo qui sotto tutti i dettagli.

Stipendi più alti, cosa prevede la Manovra 2026

Il pacchetto di misure introdotto dal Governo punta a incentivare chi fa più ore di lavoro o svolge mansioni in condizioni meno agevoli, premiando così il lavoro aggiuntivo e alleggerendo il carico fiscale su chi ha redditi medio-bassi. Sono previste agevolazioni su tre fronti principali.

MIA App
MIA App
Developer: Lazycat Solutions
Price: Free

Detassazione al 15% su straordinari, turni e lavoro festivo

Il primo intervento riguarda un’aliquota agevolata al 15% su straordinari, lavoro nei giorni festivi, turni notturni e indennità di turno, che va a sostituire non solo l’Irpef ma anche le addizionali regionali e comunali. Il risparmio si traduce in un massimo di 1.500 euro di sconto fiscale per ogni lavoratore, purché il reddito annuo non superi i 40.000 euro. Restano escluse le strutture turistico-alberghiere, per le quali sono previsti invece interventi ad hoc.

Aumenti contrattuali con tassazione al 5%

Un altro intervento riguarda gli incrementi salariali derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali firmati nel 2025 o nel 2026, che saranno tassati con una super aliquota agevolata del 5%, introdotta in sostituzione dell’Irpef e delle relative addizionali. La misura riguarda tuttavia soltanto gli aumenti legati alla contrattazione collettiva, e non gli incrementi individuali come scatti di anzianità o premi una tantum. Non è ancora certo se anche questa agevolazione avrà il limite di reddito annuo a 40.000 euro.

Premi di produttività con tassazione ridotta all’1%

La terza agevolazione prevista dalla Manovra riguarda i premi di produttività riconosciuti da accordi aziendali o territoriali. In questi casi, l’aliquota scenderà dall’attuale 10% all’1% per importi fino a 5.000 euro nel biennio 2026-2027. A beneficiarne saranno ancora una volta solo i dipendenti con reddito fino a 40.000 euro.

Settore pubblico e sanità: vantaggi ridotti

Anche per i dipendenti pubblici arriva un’agevolazione, seppure in forma ridotta. La detassazione al 15% si applicherà infatti a un massimo di 800 euro annui di salario accessorio, e interesserà anche la sanità pubblica. Resterà invece escluso il personale militare.


Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:

In sintesi, la Manovra 2026 promette stipendi più generosi per il settore privato e un alleggerimento fiscale sulle componenti variabili della retribuzione, senza però modificare l’Irpef sugli stipendi ordinari. Una svolta pensata per incentivare il lavoro aggiuntivo, sostenere chi si impegna di più e favorire, dove possibile, la contrattazione e la produttività. Questo cambiamento potrebbe rappresentare un vero respiro per migliaia di lavoratori: ma solo il tempo ci dirà quanto peserà davvero sulle tasche degli italiani.