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Storie ADI: “Ero convinta di aver fatto tutto, ma tra lavoro, figli e impegni…”

Mariangela (nome di fantasia) è una mamma single di 42 anni che ha subìto una sospensione improvvisa di ADI. Ecco come è andata a finire.  

di Redazione
4 Giugno 2025
in Assegno di Inclusione
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Storie ADI: protagonista della storia di oggi è Mariangela, madre 42enne di due figli adolescenti, che ha fatto ricorso ad ADI per avere un aiuto in più. Ma dopo aver fatto richiesta per l’Assegno di Inclusione, Mariangela si è accorta che il pagamento ADI non stava arrivando. Ecco che cosa le è successo e com’è andata a finire la vicenda.

Sommario

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  • Storie ADI, la seconda occasione di Mariangela
  • Il primo accredito ADI
  • La sospensione improvvisa dell’Assegno di Inclusione
  • Un maggio di attesa e speranza
  • “Quando ho visto l’accredito doppio ho pianto di gioia”
  • Le novità ADI del 2025 e la nuova serenità di Mariangela

Storie ADI, la seconda occasione di Mariangela

Mariangela (nome di fantasia, ndr) ha 42 anni, vive a Catania con i suoi due figli adolescenti, Sofia e Gabriele. Ma dopo la separazione dal marito si è ritrovata ad affrontare da sola tutte le difficoltà economiche, e pratiche, di una famiglia monogenitoriale. Per anni ha quindi lavorato come commessa in un negozio del centro, finché la crisi del commercio e la chiusura improvvisa dell’attività non l’hanno lasciata senza occupazione. Nel 2024, poi, dopo mesi di lavoretti saltuari e bollette arretrate, Mariangela ha scoperto l’Assegno di Inclusione (ADI) grazie a una conoscente che le ha quindi consigliato di rivolgersi a un CAF.

Il primo accredito ADI

Leggi anche  Assegno di Inclusione sospeso: ritardi INPS e ISEE mancanti
A gennaio 2025, Mariangela presenta la domanda per ADI. Dopo qualche settimana di attesa, e la consueta trafila burocratica, tra documenti, appuntamenti con i servizi sociali e aggiornamento dell’ISEE, arriva finalmente la risposta positiva: la sua famiglia ha diritto a un assegno mensile che, tra contributo base e integrazione per l’affitto, supera i 700 euro. “Quando ho visto il primo accredito sulla carta, ho tirato un sospiro di sollievo”, ha raccontato Mariangela, “era la prima volta dopo mesi che riuscivo a fare la spesa senza dover controllare ogni centesimo”.

La sospensione improvvisa dell’Assegno di Inclusione

Qui però la storia di Mariangela si complica. Tutto sembra andare per il meglio, fino ad aprile 2025, quando Mariangela si accorge che il pagamento dell’ADI non è arrivato. Preoccupata, si collega al portale INPS e scopre che la domanda risulta “sospesa per verifica ISEE”. Solo allora ricorda di non aver aggiornato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro la fine di febbraio, come richiesto dalla normativa vigente. “Ero convinta di aver fatto tutto”, spiega a questo proposito Mariangela, “ma tra lavoro, figli e impegni, mi era completamente sfuggito”.

Un maggio di attesa e speranza

Mariangela si reca quindi al CAF per aggiornare la DSU e, grazie all’aiuto tempestivo degli operatori, invia la nuova documentazione completa all’INPS. I giorni di maggio trascorrono tra ansia e attese, mentre le spese si accumulano e la paura di non riuscire a pagare l’affitto cresce. Nel frattempo, navigando online e sui social, Mariangela scopre di non essere sola: molte famiglie hanno vissuto la sua stessa esperienza, con pagamenti sospesi per ritardi nell’aggiornamento dell’ISEE o per mancata partecipazione agli incontri con i servizi sociali.

“Quando ho visto l’accredito doppio ho pianto di gioia”

Il 27 maggio, finalmente, arriva la notifica tanto attesa: la lavorazione della sua pratica è stata completata e il pagamento dell’ADI è stato sbloccato. Non solo: insieme alla mensilità di maggio, Mariangela riceve anche gli arretrati di aprile, come previsto per chi regolarizza la propria posizione dopo una sospensione. “Quando ho visto l’accredito doppio”, racconta ancora Mariangela, “ho pianto di gioia. Ho potuto saldare le bollette in sospeso e fare una piccola spesa extra per i ragazzi”.


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Le novità ADI del 2025 e la nuova serenità di Mariangela

Mariangela ha poi scoperto che, grazie alle novità introdotte nel 2025, l’importo dell’ADI è leggermente aumentato: la soglia ISEE per l’accesso è stata alzata a 10.140 euro e il reddito familiare massimo a 6.500 euro, ampliando così la platea dei beneficiari e incrementando l’importo per molte famiglie come la sua. Inoltre, per chi ha figli minori o carichi di cura, il parametro della scala di equivalenza è stato attribuito d’ufficio, aumentando così la cifra spettante.

Insomma, oggi Mariangela guarda al futuro con più fiducia e speranza. “L’ADI”, conclude, “non è certo la soluzione a tutti i problemi, ma mi ha dato una seconda occasione. Ora posso pensare a un corso di formazione e aiutare i miei figli a costruirsi un domani migliore. Spero che la burocrazia diventi sempre più semplice e che nessuno debba più vivere il timore di restare senza sostegno da un mese all’altro”.

Tags: adi-iseeassegno di inclusionestorie adi
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