Eccoci qui, a un altro appuntamento della nostra rubrica Storie RdC. Oggi la protagonista della nostra storia è Lisa (nome di fantasia) mamma coraggiosa che ad oggi non sa cosa le riserva il futuro.
Lisa è stata sfrattata perché, ci racconta, dopo i tagli alla sua quota per il reddito di cittadinanza non è riuscita a pagare l’affitto.
Ora si chiede come tirare avanti.
Storie RdC, Lisa: “Sola con le mie 3 figlie, un codice rosso perché vittima di violenza”
“Buona sera, sono Lisa, ho 3 figlie: Francesca di 18 anni, Monica di 20 e Caterina, 27enne e con un bimbo di 9. Viviamo tutte insieme, io sono vittima di violenza dal mio ex compagno e tuttora sono in codice rosso” esordisce così Lisa, che con le sue 3 figlie sta cercando di rifarsi una vita lontana dall’uomo.
“Prendevo 860 euro di reddito, a fronte di un contratto d’affitto di 500 mensili, ma poi, dall’ultimo rinnovo, me lo hanno abbassato a 560 euro. Come potrete immaginare mi hanno sfrattata, la piccola fa l’ultimo anno di liceo, quella di 20 sta facendo il servizio civile al Comune, mentre la più grande si arrangia a fare le pulizie”.
Una vita normale di una famiglia normale, che fino a poco tempo fa poteva contare sul piccolo aiuto da parte dello Stato, ma che ora si trova senza una casa.
Lisa spiega anche che si è ritrovata con l’assegno unico della figlia più piccola bloccato, per motivi tutt’ora ancora da accertare (ndr: l’assegno unico dovrebbe essere corrisposto fino al 21esimo anno di età, per i figli maggiorenni): “Quando mia figlia ha compiuto 18 anni, mi hanno bloccato l’assegno unico”
“Io occupabile, da settembre non prendo più nemmeno RdC”
A fronte di tali peripezie, tra assegni bloccati per motivi ancora da verificare e il peso di uno sfratto sulle spalle, anche la figlia più piccola non si è tirata indietro di fronte alle necessità di aiutare la famiglia. “Francesca, per dare una mano, ha lavorato 2 mesi come cameriera. Ora da settembre non percepisco più nemmeno RdC”, spiega Lisa, che in quanto 54enne rientra nella platea degli occupabili, sì: ma a 54 anni è davvero così facile trovare lavoro?
“Capisco chi si toglie la vita”
Lisa ci confida di trovarsi in una situazione di estrema disperazione, e nel suo sfogo dice: “Vado in sede INPS almeno 2 volte a settimana. Non ho più la casa , non so come mangiare e il comune non mi aiuta”-
Poi, concludendo con la più aberrante e terribile delle constatazioni, quella che nessun essere umano dovrebbe mai essere portato a fare, dice: “Ecco in questo periodo capisco quelle persone che disperate si tolgono la vita. Perdonate lo sfogo”.