Storie SFL: ancora le vostre storie, ancora i vostri vissuti, ancora i racconti di persone in attesa di ricevere i pagamenti e l’inizio dei corsi.
Oggi vi raccontiamo la storia di Alessio, (nome di fantasia) che vive in un piccolo paese della Sicilia. Per lui niente corsi, e l’odissea SFL prosegue indisturbata.
“Ho 52 anni, e tutti mi chiudono porte in faccia”
La storia di Alessio è un’altra storia come tante altre: una storia di porte chiuse in faccia e di “le faremo sapere”. Ma si sa, dopo una certa età inizi ad essere fuori dal mercato del lavoro ed Alessio lo è. “Ho 52 anni e mi ritrovo le porte chiuse in faccia, prima sul lavoro ora anche su SFL”.
Quella che per l’uomo poteva essere una occasione di riscatto e rivincita, un aiuto da parte dello Stato a inserirsi nel mondo del lavoro (che è letteralmente quello per cui il Supporto per la formazione era stato creato) ora è diventata invece una vera odissea.
“Da febbraio aspetto che inizino i corsi di formazione SFL e ancora continuano a ripetermi che prima o poi partiranno. Ma io lo so che questi benedetti corsi non partiranno mai. Ci hanno solo preso in giro”.
Storie SFL: “In Sicilia peggio che altrove”
Sebbene la situazione sia drammatica un po’ ovunque, è altrettanto vero che in Sicilia e nel Mezzogiorno in generale la situazione è peggiore che in altre parti d’Italia, come testimoniano le vostre email.
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“La situazione è grave, specialmente qui in Sicilia” racconta Alessio. Poi spiega:: “In 7 mesi mai ricevuta una mensilità. E la mia domanda risulta però accolta! E’ da febbraio che vengo rimbalzato tra i vari CIP, che chiamo il Call Center Inps. Ho persino provato a contattare la Regione Sicilia ma nessuno mi risponde. E io intanto sono qui, con le lavorazioni sempre in corso ma alla fine nessun importo. A cosa mi servono le lavorazioni se poi non mi viene erogato nulla?”
Alessio conclude allegandoci lo stato della sua situazione attuale, fornendo come prova le schermate delle lavorazioni a vuoto. E conclude amaramente la sua mail dicendo: “Sono deluso, mi sento umiliato”.