Per la nostra rubrica Storie SFL, oggi vi raccontiamo la storia di Letizia (ndr, nome di fantasia), 32enne affetta da sclerosi multipla, bloccata in un vero e proprio limbo che non le permette di richiedere sussidi di alcun genere, compreso il Supporto per la formazione.
La burocrazia è una macchina molto complessa, e a volte il rischio è quello di rimanere intrappolati tra le maglie sempre più strette e soffocanti di cavilli giuridici che ci tengono bloccati in situazioni senza via d’uscita. Come è successo alla nostra lettrice.
Storie SFL: “Troppo povera per lo Stato. Non ho diritto a nulla”
“Sono troppo povera per lo Stato e non ho diritto a niente”. Detta così sembra una affermazione paradossale, ma è pura verità. La stessa Letizia ci riferisce che anche INPS e gli assistenti sociali gliene hanno dato conferma. Ma facciamo un passo indietro.
Letizia, nonostante abbia 32 anni, è “costretta” a fare ISEE con i genitori, appunto perché “troppo povera”. Il discorso è molto più semplice di quello che sembra: per presentare un ISEE che possa darci accesso a dei sussidi bisogna comunque avere un reddito che possa renderci in parte “autosufficienti”. Contrariamente, INPS dedurrà automaticamente che si deve necessariamente essere a carico dei genitori. Facciamo un esempio:
Alessandro, 35 anni, non ha un lavoro ma vive da solo, ospite di un amico. Per lo Stato, Alessandro, con redditi assenti e nessun altra fonte di sostentamento, deve necessariamente essere a carico dei genitori, che continuano a mantenerlo nonostante abbia ormai superato i 26 anni (soglia fino alla quale per legge si è considerati a carico dei genitori, se si è studenti o disoccupati).
L’ISEE di Alessandro, dunque, sarà automaticamente incorporato in quello dei genitori: Alessandro ed i genitori faranno dunque un ISEE unico, nel quale saranno ovviamente compresi i redditi e il patrimonio di entrambi i genitori. Se i redditi dei genitori sono tali da escludere qualsiasi forma di sussidio o aiuto statale, Alessandro non potrà chiedere alcun aiuto allo Stato. Alessandro, dunque, sarà “troppo povero” per poter anche solo pensare di accedere a un sussidio, perché il suo stato di “povertà” totale implica automaticamente l’essere mantenuto in un qualche modo dai genitori.
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Questa è l’esatta situazione di Letizia, che si ritrova a non avere accesso ai sussidi per colpa di questa circostanza.
“Ho la sclerosi multipla”
In tutto ciò, Letizia è anche affetta da sclerosi multipla. Quand’anche dunque riuscisse ad uscire dall’ISEE dei genitori, percependo finalmente SFL, come potrebbe mai partecipare a dei percorsi lavorativi?
Letizia potrebbe, tutt’al più, ottenere un qualche beneficio inerente la sua condizione di invalidità, ma se questa agli accertamenti venisse rilevata dalla Commissione Medica come insufficiente, in pratica non avrebbe accesso nemmeno a sussidi per l’invalidità (ipotesi tutt’altro che infrequente, quando si parla infatti di soglie di accesso alle prestazioni per invalidità civile, ad esempio.
“Non posso accedere a nessuna prestazione”
La donna conclude amaramente la sua mail: “E’ per questo che non posso accedere alle misure che questo “bel” governo ha attuato. Me l’hanno confermato anche Inps e assistenti sociali. Ma è possibile che non abbia diritto a nulla?”.