
Doveva essere uno strumento di sostegno per chi si trovava in difficoltà economica e voleva rimettersi in gioco nel mondo del lavoro. Ma oggi, il Supporto Formazione e Lavoro (SFL) sembra sempre più un labirinto burocratico senza via d’uscita.
Con la manovra di bilancio, il Governo ha introdotto la possibilità di estendere SFL fino a 24 mesi, rispetto ai 12 iniziali. Peccato che, nella realtà, questa proroga esista solo sulla carta e sia accessibile solo a pochissimi beneficiari.
Estensione SFL: solo per pochi fortunati
All’inizio sembrava una buona notizia: chi aveva ancora bisogno del sussidio per completare la formazione o trovare un lavoro poteva proseguire fino a un massimo di 24 mesi, invece dei 12 previsti.
Ma poi è arrivata la doccia fredda: i requisiti per ottenere questa proroga sono così restrittivi da escludere la maggior parte dei beneficiari.
Il colpo di grazia è arrivato pochi giorni fa, con un chiarimento ufficiale che non ha lasciato scampo: se la tua domanda di SFL è già terminata, non c’è più nulla da fare. Sei fuori, punto e basta.
E il bello è che molti lo stanno scoprendo solo ora, quando ormai non possono più fare nulla.
La fregatura della scadenza: chi è fuori lo scopre a giochi fatti
Facciamo un esempio pratico.
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- hai iniziato il SFL nei primi mesi del 2024 e il tuo percorso si è concluso a dicembre? Addio proroga, sei fuori;
- hai terminato il corso prima della fine dell’anno? Nessuna estensione per te;
- ti rimane ancora un solo mese di sussidio? Bene, in quel caso puoi rifare il PSP, aggiornare la SAP e continuare il percorso per un massimo di 12 mesi aggiuntivi.
Una disparità assurda, che sembra fatta apposta per escludere il maggior numero possibile di persone e ridurre la spesa pubblica senza però dirlo apertamente.
Ma la cosa più grave è che questa informazione è arrivata in ritardo. Se fosse stata comunicata prima, molti avrebbero potuto gestire diversamente il loro percorso. Invece, il governo ha chiarito le modalità di accesso alla proroga DOPO che molti percorsi erano già terminati, lasciando fuori migliaia di beneficiari senza alcuna possibilità di rientrare nel programma.
Pagamenti in ritardo e INPS nel caos: il disastro SUGI
Come se non bastasse la confusione sulla proroga, chi riceve ancora il SFL si trova a dover affrontare un altro problema: i pagamenti in ritardo.
E qui il problema non riguarda solo il Supporto Formazione e Lavoro, ma tutte le prestazioni INPS. La causa? L’introduzione del SUGI (Sistema Unico di Gestione IBAN), che avrebbe dovuto migliorare l’efficienza, ma nei fatti ha portato solo ritardi e incertezza totale sulle date di pagamento.
L’ultimo caso clamoroso? L’Assegno Unico, di cui non si sapeva la data di pagamento di febbraio fino al 18 del mese, con una comunicazione ambigua e tardiva da parte dell’INPS.
E lo stesso caos riguarda anche il SFL:
- alcuni pagamenti sono in ritardo di giorni o settimane, senza alcuna spiegazione ufficiale;
- alcune domande risultano accolte ma i pagamenti sono bloccati, senza che gli utenti possano capire il motivo;
- le SAP (schede anagrafiche professionali) e i corsi di formazione creano ulteriori intoppi burocratici, con persone che non sanno se devono rifare tutto da capo o se possono continuare.
Centri per l’Impiego al collasso: il supporto è diventato un incubo
Se chiedere informazioni all’INPS è diventato un’impresa impossibile, non va meglio nei Centri per l’Impiego (CPI).
Il SFL, che dovrebbe essere un supporto, si è trasformato in un incubo fatto di appuntamenti rimandati, risposte che non arrivano e procedure macchinose.
I CPI, già in difficoltà per la carenza di personale, non riescono a gestire le richieste nei tempi previsti.
- prenotare un appuntamento è quasi impossibile, con liste d’attesa di mesi;
- molte persone non riescono ad aggiornare il proprio PSP in tempo e rischiano di perdere il sussidio;
- le comunicazioni tra INPS e CPI sono lente e inefficienti, e spesso le informazioni non coincidono, lasciando i beneficiari in un limbo.
Un sistema fallimentare che lascia indietro i più deboli
Doveva essere una misura di sostegno, ma oggi il Supporto Formazione e Lavoro sembra solo un disastro burocratico che penalizza chi ne ha più bisogno.
- la proroga dei 18 mesi è una farsa, accessibile solo a pochi eletti;
- migliaia di persone sono state escluse senza saperlo in tempo;
- i pagamenti sono in ritardo e la comunicazione dell’INPS è inesistente;
- i Centri per l’Impiego non riescono a gestire le richieste, lasciando i beneficiari senza risposte.
E poi ci si lamenta dei “furbetti” che approfittano dei sussidi. Ma i veri furbi sono quelli che cambiano le regole all’ultimo minuto, lasciando migliaia di persone senza aiuto.