Una nuova truffa, nota come “Truffa telefonica del curriculum” circola ormai da qualche giorno. A dovere prestare attenzione è chi è in cerca di lavoro, perché può diventare un bersaglio per i cybercriminali.
Tra i nuovi metodi di raggiro spicca infatti la telefonata che annuncia l’approvazione di un curriculum vitae, inducendo la vittima a cadere nella trappola.
Truffa telefonica del curriculum: come funziona?
Il meccanismo della truffa è semplice: ogni giorno decine di migliaia di persone inviano ad aziende i loro curriculum e i cybercriminali sfruttano questa circostanza inviando falsi annunci in cui dichiarano che il CV è stato “approvato”. Se il destinatario del messaggio ha davvero inviato un curriculum, con alte probabilità cadrà nella trappola, rispondendo al messaggio.
Talvolta, anche i percettori ADI ed SFL possono riceverlo, visti i loro contatti con i centri per l’impiego.
Cosa dice il messaggio?
Se si scrive al numero indicato, si entra in contatto con i truffatori, i quali, spacciandosi per una azienda, o un noto brand promettono guadagni elevati con attività semplici e da svolgere comodamente da casa, aumentando così la fiducia della vittima.
Inizialmente arrivano anche dei pagamenti, ma presto arriva la richiesta di investire somme di denaro su una piattaforma di scambio, chiamata anche “exchange” e che viene presentata come un’occasione di guadagno. Dopo aver ottenuto un certo importo, i truffatori però spariscono nel nulla.
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Come riconoscere la truffa del curriculum?
Per evitare di cadere in questi raggiri, è fondamentale riconoscere i segnali d’allarme:
- un datore di lavoro serio non comunica informazioni importanti tramite messaggi vocali automatici o WhatsApp;
- se si riceve una chiamata sospetta, è consigliabile verificare l’autenticità dell’offerta contattando direttamente l’azienda tramite i suoi canali ufficiali (sito web, email aziendale o numero di telefono verificato);
- non bisogna mai condividere dati personali, bancari o documenti sensibili via WhatsApp o email non certificate.
Come fare se si è stati raggirati?
Se si sospetta di essere stati raggirati, è opportuno segnalare immediatamente l’accaduto alla Polizia Postale o alle autorità competenti. Un intervento tempestivo può aiutare a bloccare i truffatori e anche prevenire ulteriori vittime.
In ogni caso, la prudenza è la migliore arma: l’unica tecnica da mettere in atto è diffidare sempre delle promesse di guadagni facili e verificare sempre l’attendibilità delle offerte di lavoro, elemento essenziale per proteggersi da questi pericoli.